Affari Europei
Agricoltura, accordo sui prodotti bio. Bocciata la linea dell'Italia
Italia sconfitta e insoddisfatta. Il testo di compromesso approvato dal Consiglio Agricoltura dell'Ue sui prodotti bio mantiene lo status quo ammettendo la presenza di residui di sostanze non autorizzate e controlli meno frequenti, ogni trenta mesi invece che ogni anno, per gli operatori definiti a basso rischio. "L'accordo è peggiorativo", ha tuonato il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione.
I punti controversi non sono stati risolti. La commercializzazione di prodotti con marchio bio anche in presenza di residui di sostanze non autorizzate resta possibile. I controlli per chi non ha violato le regole negli ultimi tre anni passano a ogni trenta mesi invece che annuali. Gli emendamenti aggiunti durante i lavori per facilitare il compromesso, spiega Euractiv, non sono serviti per limare le contrapposizioni. Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno bocciato il testo.
Secondo gli Stati che si sono opposti al testo i consumatori non sono tutelati dalla possibilità per gli operatori di mantenere l'etichetta bio anche in presenza di sostanze non autorizzate. Tutto questo, secondo i ministri dei "dissidenti", rischia di compromettere la fiducia dei consumatori nell'intero settore dei prodotti bio. Sconfitta, come dicevamo, la linea dell'Italia che ha però alla fine deciso di appoggiare il testo mantenendo comunque una posizione critica.
L'Italia ha comunque voluto far mettere agli atti la richiesta di una presa di impegno da parte del Consiglio nel migliorare le norme sul punto controverso dei residui di sostanze non autorizzate. Una richiesta appoggiata anche da Cipro, Slovenia e Spagna. Ora la partita si sposta al Parlamento europeo, il quale, come spiega sempre Euractiv, ha già presentato oltre 300 emendamenti al testo criticando, oltre ai due soliti punti controversi, anche l'aumento degli oneri burocratici per gli operatori.