Commercio, Trump prova a sedurre (invano) Merkel
Durante l'incontro con Angela Merkel Trump avrebbe provato a ottenre da Berlino un accordo commerciale one-to-one. Niet della Cancelliera: chiama Juncker
Il mondo intero non ha ancora capito quale sia la strategia di Donald Trump quando si parla di commercio estero e il vertice di Taormina lo ha confermato. Durante la campagna elettorale per la presidenza Usa il magnate newyorkese ha sottolineato più volte la sua contrarietà al Ttip, il Trattato di libero scambio tra Stati Uniti e l'Unione europea. E in generale ad ogni accordo di libero scambio. Un trattato che, secondo Trump, avrebbe sfavorito le imprese Usa (e che in Europa molti dicono sfavorirebbe le imprese nostrane).
Trump contro il Ttip
A Bruxelles hanno iniziato a tirare i remi in barca per quello che sarebbe stato il più ambizioso trattato di libero scambio nella storia del globo con ricadute, dicono gli esperti, per miliardi di euro da una parte all'altra dell'Atlantico. Se con Obama arrivare ad una firma era difficile, con Trump sarebbe stato quasi impossibile.
Merkel media con Trump sul Ttip
Poi é arrivata Angela Merkel. Durante il colloquio a due con il presidente Usa la Cancelliera non solo avrebbe fatto capire all'inquilino della Casa Bianca quale disastro sarebbe stato per l'encomia statunitense una hard Brexit. Ma gli avrebbe fatto anche cambiare idea sul Ttip. E il motivo va ricercato nello stesso comportamento di Trump.
Trump vuole un accordo con Berlino
Il presidente Usa ammira l'industria tedesca e sa che un trattato di libero scambio tra i due Paesi avvantaggerebbe le imprese di entrambe le parti. Così ha chiesto alla Merkel, per ben dieci volte dicono i bene informati, se potesse inviare i suoi sherpa a Berlino per parlare di un accordo di libero scambio. Ma Merkel avrebbe freddato i suoi bollenti spiriti.
Merkel respinge le avance di Trump
Giá, perché Merkel ha bene in mente che in fatto di politica commerciale é l'Unione europea ad avere la titolarità esclusiva per stringere accordi internazionali. Questo significa che nessuno Stato puó prendere anche solo l'iniziativa di discutere con un paese extracomunitario di regole, dazi o norme antidumping che riguardano un qualsiasi bene o servizio. E Merkle lo ha detto chiaro e tondo a Trump: vuoi un accordo con noi? Devi firmarlo con l'intera Europa ed é meglio se chiami Jean Claude Juncker, il presidente della Commissione Ue.
Trump rivede la sua posizione sul Ttip
Trump ha insistito dieci volte affermando che Washington vuole un accordo con Berlino e i suoi 80 milioni di cittadini e la sua industria (specie automotive), non con 500 milioni di europei. Ma Merkel ha fatto orecchie da mercante, o tutto il pacchetto o niente. E sembra che alla fine Trump abbia deciso di riaprire il dossier Ttip.