Affari Europei

Europee, nasce la Grandissima Coalizione. Il programma Ppe-S&D-Alde-Verdi

Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi all'Europarlamento pronti ad annunciare l'accordo su una bozza di programma

EUROPEE, NASCE LA GRANDISSIMA COALIZIONE A QUATTRO TRA PPE, S&D, ALDE E VERDI

La partita delle nomine dei vertici delle istituzioni europee è lunga e potrebbe richiedere ancora settimane di tempo e un altro Consiglio europeo straordinario dopo quello del 20 e 21 giugno (forse già il 30, al rientro dei leader dal G20 di Osaka). Ma i primi pezzi sulla scacchiera cominciano a muoversi. Il primo passo è arrivato, con i negoziatori di Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi all'Europarlamento pronti ad annunciare l'accordo su una bozza di programma per la prossima legislatura.

LA BOZZA DI PROGRAMMA

Ma oltre alla road map politica della coalizione europeista sui principali dossier, dalla migrazione al clima, dal lavoro all'economia, potrebbe arrivare anche un primo segnale sui nomi che saranno messi sul tavolo. La situazione è del tutto inedita: per la prima volta nella storia delle istituzioni europee, l'accordo sara' non più a due, Popolari Socialisti, ma a quattro, con Liberali e Verdi. Questo implica che dar vita all'organigramma delle nomine richiederà equilibri piu' complessi.

IL PPE INSISTE SU WEBER PER LA COMMISSIONE MA SALE BARNIER

I Popolari avrebbero chiesto la presidenza della Commissione, a prescindere dal nome del loro candidato, Manfred Weber, e sarebbero disposti a lasciare a socialisti, liberali e Verdi il resto delle caselle. Se l'intenzione fosse confermata potrebbe riacquistare quota il nome del francese Michel Barnier, popolare e anche francese, che ha già avuto la benedizione di Emmanuel Macron, a scapito della candidatura della danese Margrethe Vestager. Resta sullo sfondo l'ipotesi Merkel, anche se più per la presidenza del Consiglio che della Commissione. 

PER IL CONSIGLIO IN LIZZA RUTTE E MICHEL

Un Popolare di peso a palazzo Berleymont consentirebbe ai liberali di occupare la poltrona di presidente del Consiglio Ue (i nomi che circolano sono sempre quelli del premier olandese Mark Rutte, del belga Charles Michel e della lituana Dalia Grybaskaite, ma nel gioco di incastri potrebbe spuntare anche quello dell'attuale leader dell'Alde Guy Verhofstadt) mentre ai socialisti (leggi Frans Timmermans) andrebbe la poltrona di alto rappresentante per la politica estera.

PARLAMENTO: LA PRESIDENZA VERSO SKELLER O LO STESSO WEBER

Quanto alla presidenza del Parlamento (la prima sessione plenaria a Strasburgo è fissata per il 2 luglio) si ipotizza una staffetta Verdi-Popolari (si fa il nome della giovane e combattiva Ska Keller e dello stesso Weber se non andasse in porto per il tedesco la presidenza della Commissione), Verdi-socialisti se il Pse rivendicasse un altro ruolo oltre a quello di capo della diplomazia europea, oppure Verdi-Liberali se non arrivasse per questi ultimi una nomina in Consiglio.