Affari Europei
Finanziamento pubblico ai partiti, 100 milioni a Macron
Lo Stato francese contribuirà con 100 milioni di euro di finanziamento a En Marche. Ma per Macron la sfida é costruire il partito
I nostri politici si sfregherebbero gli occhi dall'incredulità. La Repubblique en marche, il partito fondato da Emmanuel Macron, incasserà nel corso dei prossimi cinque anni più di cento milioni di euro. Una cifra esorbitante calcolata sulla base delle percentuali incassate alle ultime legislative. In Francia vige ancora il finanziamento pubblico ai partiti e la sorprendente vittoria di En Marche ha fatto sí che nelle casse del neonato partito finissero cospicui finanziamenti pubblici.
La sfida di Macron: costruire un partito
Ma Macron avrebbe volentieri fatto a meno dei cento milioni in cambio della struttura partitica del Partito socialista. En Marche é infatti un non-partito. Non ha praticamente sedi o tesserati, non ha gruppi dirigenti, consiglieri politici, squadre per la comunicazione, volontari. E' un partito nato dal giorno alla notte che ha fatto quasi fatica a mettere assieme i candidati da presentare alle legislative.
Affitti, dipendenti e una rete locale
I cento milioni di euro che Macron metterà in banca serviranno per affittare le sedi locali del partito, assumere i dipendenti e cercare di creare quella rete territoriale che le formazioni storiche hanno costruito nel corso dei decenni. La vera sfida di Macron é proprio questa: trasformare slogan e idee in un partito partecipato dalla gente, capace di sopravvivere alla legislatura e magari anche al suo fondatore.
L'Fmi elogia le riforme ambiziose e coraggiose di Macron
Intanto il Fmi elogia le riforme "ambiziose e coraggiose" di Emmanuel Macron e del suo governo, che possono "fortemente contribuire a risolvere i problemi economici" che affliggono "da lungo tempo" la Francia. In particolare il Fondo cita i "disequilibri di bilancio persistenti", l'"alta disoccupazione" e Una "debole competitivita'". Il Fmi elogia l'obiettivo di ridurre il deficit pubblico sotto il 3% entro l'anno e la riforma del mercato del lavoro "vasta e ambiziosa", che punta a rafforzare la flessibilita' delle imprese, a riformare l'indennita' di disoccupazione e a migliorare la formazione e l'apprendistato. Inoltre invita il governo a favorire la fiscalita' per le imprese nel senso di "stimolare gli investimenti e la creazione di lavoro". Inoltre il Fmi rialzo dello 0,1% all'1,5% le sue stime sulla crescita del Pil quest'anno.