Affari Europei
Governo, Toia: "Da Salvini e Di Maio dilettantismo inaccettabile"
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Dopo il voto del 4 marzo il Paese é stato nello stallo più completo per quasi due mesi. Poi le forze uscite vincitrici dalle urne, Lega e Movimento 5 Stelle, hanno provato a fare un governo assieme, ma davanti al veto del Quirinale sul nome di Savona hanno chiesto il ritorno alle urne e l'impeachment. Mattarella ha dato l'incarico a Cottarelli. E oggi Salvini e Di Maio ci riprovano.
"Gli italiani non si fidano più di due forze politiche che hanno un approccio così dilettantesco alla politica, che cambiano idea ogni giorno e che non hanno le idee chiare su cosa fare una volta che dovessero andare al governo", spiega ad Affaritaliani.it Patrizia Toia, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo.
Il no a Savona da parte del Quirinale era davvero necessario?
"Salvini e Di Maio hanno tentato in modo subdolo di sovvertire la collocazione europea del nostro Paese. Apparentemente il contratto di governo delle due parti non prevedeva l'uscita dall'euro, ma la nomina di Savona come ministro dell'Economia affermava l'esatto contrario. Ha fatto bene Mattarella a porre il suo veto".
Gli elettori 5Stelle e Lega hanno chiesto però un cambiamento nei confronti dell'Europa...
"Cambiamento appunto, non rottura. In campagna elettorale non si é mai fatto cenno all'uscita dalla moneta unica, perché dunque mettere come ministro una persona che la propugna. La critica costruttiva all'Europa é sacrosanta e noi come Pd abbiamo sempre sostenuto la necessità del cambiamento, ma la rottura con Bruxelles non porta da nessuna parte".
Come si esce da questo stallo?
"Credo che il ritorno alle urne sia l'unica strada. Mi sembra che Salvini e Di Maio abbiano obiettivi diversi. Il leader della Lega vuole tornare ad elezioni per prendere definitivamente la guida del Centrodestra, mentre Di Maio vuole andare al governo, anche perché con questo balletto con la Lega ha perso consenso".
Il Centrodestra é ormai nelle mani della Lega?
"Questo é uno scenario da sondare. Forza Italia é stata la faccia rassicurante dello schieramento in campagna elettorale. Saldamente europeisti, collocati nel Ppe, a favore dell'Europa e dell'euro. Non so con quale faccia possano presentarsi alle urne oggi alleati con un partito come la Lega che é arrivato ad una rottura inaudita con il Quirinale sul nome di una persona che propugna una uscita lampo dell'Italia dalla moneta unica".
E il Pd?
"Il Pd ha attraversato una fase di crisi interna dopo il voto, ma mi sembra che davanti a questo cataclisma che si sta definendo all'orizzonte abbia ritrovato l'unità. Ora bisogna andare spediti al congresso, scegliere un nuovo segretario e prepararci per fare una opposizione costruttiva ad un futuro governo, se ci sarà, oppure andare alle urne".
Come deve affrontare il Pd una campagna elettorale che sembra sarà incentrata sull'Europa?
"La sfida non é semplice. Noi dobbiamo spiegare in maniera chiara perché l'Unione europea é una cosa positiva per il Paese. Mentre i populisti parlano alla pancia degli italiani, noi dobbiamo parlare all'intelligenza".
Chi avrebbe il carisma per guidare il Partito democratico in questo momento?
"Abbiamo bisogno di una guida collegiale che metta insieme le migliori personalità del Pd. Certo c'é bisogno di un primus inter pares, ma vorrei che tutte le persone che possano aiutare il partito a crescere si sforzino di collaborare per il bene del Paese".
In tutto questo scenario sembra che a complicare le cose ci sia messa anche Bruxelles, con le parole del Commissario Oettinger...
"Le sue dichiarazioni sono inaccettabili e hanno avuto come unico effetto quello di esacerbare ancora di più gli animi. L'Italia deve trovare la sua strada e i nostri partner europei devono rispettare il voto degli italiani".