Affari Europei

Hard Brexit? Su i prezzi di cioccolato e formaggio, crollo delle auto

Si moltiplicano le preoccupazioni per una hard Brexit. Rischio di impennata nei prezzi di generi alimentari e vino. Allarme sul mercato delle auto

SU I PREZZI DI CIOCCOLATO E FORMAGGIO IN UK IN CASO DI UNA HARD BREXIT

Le preoccupazioni di una eventuale hard Brexit si diffondono rapidamente in diversi settori dell'economia, e non solo, del Regno Unito. Stavolta il nuovo problema è stato sollevato da Nick Clegg, ex vice primo ministro britannico. Clegg ha detto che una Brexit in versione dura porterebbe conseguenze sui prezzi di cibo e bevande. "Si rischia un'impennata dei prezzi", ha detto Clegg. Tra le categorie di cibo più esposte ad aumenti ci sarebbero cioccolato, formaggio e vino, che potrebbero conoscere aumenti addirittura intorno al 40 per cento.

LA GERMANIA AVVISA IL REGNO UNITO: "ALLARME NEL SETTORE AUTO"

Il settore auto britannico potrebbe andare incontro a tempi molto difficili se il Regno Unito, per effetto della Brexit, non dovesse concludere con successo i negoziati con Bruxelles, perdendo quindi ogni aggancio con il mercato unico europeo in assenza di un accordo di libero scambio. "Se ci sarà una 'hard Brexit' ci rivolgeremo di preferenza ai Paesi dell'Europa centrale e sudorientale", ha detto Matthias Wissman, ex-ministro dei Trasporti ora presidente dell'Associazione industriale auto tedesca, al 'Financial Times', aggiungendo che nessuna casa automobilistica deciderebbe al momento investimenti in Gran Bretagna a causa dell'attuale scenario: "Tanto più lunga sarà la fase di incertezza, tanto più sliterranno le decisioni di investimento", ha spiegato Wissman, sottolineando come le condizioni per la produzione in Polonia o Slovacchia, entrambi Paesi aderenti alla Ue, siano al momento molto favorevoli con bassi salari. Il mercato dell'auto britannico "è importante per noi ma quello europeo è molto più importante" tanto più che una delle priorità della Germania deve essere quella di contribuire alla coesione tra i 27 Paesi membri. I toni usati da Wissmann sono inusuali per la franchezza e gli analisti stimano che si tratti di una risposta alle attese in Gran Bretagna: la leadership politica raccolta intorno al premier, Theresa May, spera infatti di trovare sostegno nell'industria automobilistica tedesca per ottenere maggiori concessione nelle trattative sulla Brexit anche a fronte dell'ipotesi, sempre più attuale, di poter concludere accordi separati con Bruxelles per singoli settori industriali. Su questo punto Wissmann è stato chiaro: "Se la Gran Bretagna sull'auto non vuole andare incontro allo stesso destino dell'Italia, deve considerare una priorità il mantenimento del pieno accesso al mercato unico". Il mercato dell'auto britannico è il secondo per importanza in Europa dopo quello tedesco con oltre 15 costruttori, 6 studi di design, 13 centri R&S, oltre cento aziende specializzate per un valore totale di 15 miliardi di sterline.