Le multe Ue? Ci costano 300 mln l'anno. Un vademecum per evitarle
Le sanzioni europee costano all'Italia 300 milioni di euo all'anno. Le amministrazioni locali le meno disciplinate, per loro un vademecum
L'Italia paga attualmente 300 milioni di euro l'anno di multe europee. Tanto ci costano le condanne in essere per violazione delle regole comunitarie. Un fardello che pesa sui conti pubblici (il debito nazionale é il secondo dell'Ue, in rapporto al Pil, secondo solo a quello greco), e che limita la spesa per gli investimenti. L'Italia ha deciso di porre un rimedio, con una speciale guida che permettano alle amministrazioni di lavorare per evitare nuove multe.
Per l'Italia lungo elenco di procedure di infrazione
La condanna al pagamento di multe é infatti il punto di arrivo delle procedure d'infrazione, i richiami della Commissione europea sul mancato rispetto delle regole comune. L'esecutivo comunitario é obbligato dai trattati sul funzionamento dell'Ue a vigilare sul rispetto e l'applicazione delle normative europee e, in caso di irregolaritá, chiedere allo Stato membro di mettersi in regola. Avviso, e poi lettera di messa in mora: con l'invio di questa si apre la procedure d'infrazione che, se non chiusa, puó portare a multe, in molti casi anche salate. A settembre 2008 l'Italia aveva a proprio carico 181 infrazioni, oggi ridotte a 70, un numero piú che dimezzato.
Da Bruxelles un vademecum per evitare le infrazioni
Per fare ancora meglio la rappresentanza italiana a Bruxelles ha messo a punto un 'Manuale di risposta alle infrazione Ue', uno speciale vademecum indirizzato alle amministrazioni locali per evitare di aprire nuovi contenziosi e chiudere il maggior numero possibile di procedure aperte. Trentadue pagine per spiegare in modo chiaro e sintetico un materia complessa.
Obittivo: zero infrazioni
La particolare guida rappresenta uno strumento per 'fare squadra' ed arrivare ad azzerare le multe che oggi gravano sullo Stato italiano e ridurre i rischi, riducendo i contenziosi aperti, di dover pagare ancora di piú. Uno dei 'trucchi' per chiudere in fretta le procedure? Dare risposte scritte chiare e facilmente comprensibili. Puó sembrare scontato, ma non lo é, tanto che la guida ricorda l'importanza, tra le altre cose, di "rispondere punto per punto, seguendo l'ordine della Commissione, in forma chiara e concisa". Evitare il piu' possibile di promettere materiale aggiuntivo: piuttosto che far attendere Bruxelles, "sollecitare il contributo di un altro Ente" nei casi in cui un soggetto rispondente abbia bisogno di informazioni da un altro soggetto. Proprio per questo, se la risposta ai rilievi della Commissione necessita contributi di piú amministrazione ed enti, "accertarsi che la linea finale espressa nella risposta sia coerente" per far capire qual é la posizione del governo senza doverla dedurre o farla ricostruire.
Italia stabile in fondo alla classifica
Accorgimenti pratici e consiglio tecnico-giuridici in forma di domanda-risposta pensati per liberare l'Italia dal fardello delle procedure. A novembre il governo italiano era il 20simo Stato membro su 28 per numero di procedure aperte (74), e solo quest'anno ha abbandonato l'ultimo posto. C'é stato un aumento delle procedure chiuse e una diminuzione di quelle aperte ex-novo, ma a Bruxelles l'imperativo della squadra Italia eémigliorare ancora. Il 'Manuale di risposta alla infrazioni Ue' é concepito per questo.