Affari Europei

Macron mette insieme la squadra di governo pescando a destra e sinistra

Emmanuel Macron lima la squadra di governo. E per consolidare la sua presa sull'elettorato imbarca ministri di centrodestra e centrosinistra

La decisione di Emmanuel Macron di dare l'incarico di primo ministro ad un uomo della destra repubblicana ha scosso non poco il quadro politico della 'Republique'. Macron punta a dar vita a un governo che sia allo stesso tempo composto da personalita' nuove e che confermi la parita' tra uomini e donne gia' messa in campo per le liste di 'Republique en Marche' alle legislative. Ma soprattutto, alla vigilia delle elezioni per l'Assemblea Nazionale, che tenga in equilibrio le personalita' di destra e di sinistra che possano consentirgli di governare con un'ampia agibilita' politica nel prossimo quinquennio.

Ministri di centrodestra e centrosinistra

Di certo, nel prossimo esecutivo ci saranno esponenti Republicains, soprattutto dell'area moderata vicina ad Alain Juppe', ma anche esponenti della sinistra riformista di provenienza socialista e di osservanza hollandiana, cosi' come certamente saranno presenti ministri centristi vicini a Francois Bayrou. Oltre ovviamente ai fedelissimi di Macron. Primo fra tutti, Richard Ferrand, segretario generale di 'En Marche!' e indicato dalle indiscrezioni come futuro ministro dell'Interno o dei Rapporti con il Parlamento. Il Nouvelle Observateur scrive invece che a Ferrand potrebbe essere affidato il delicatissimo ministero del Lavoro, in vista dell'approvazione di quella 'Loi Travail' simbolicamente fondamentale delle politiche del neo presidente.

Una donna come ministro degli Esteri

Un'altra figura molto vicina al capo dello Stato e che potrebbe ottenere un ministero di rilievo e' quella di Sylvie Goulard, europeista convinta, germanofila, che si e' spesa molto per la riuscita del primo incontro tra Macron e Angela Merkel a Berlino. A lei potrebbe andare il ministero degli Esteri o quello degli Affari Europei. 'Uomo del presidente' e' anche Jean-Paul Delevoye, provenienza gollista di area Chirac e poi convertitosi al macronismo nascente. Per rafforzare il lato sinistro della coalizione Macron potrebbe affidare la casella degli Interni al senatore socialista e sindaco di Lione, Gerard Collomb, che ha dato una grossa mano a Macron gia' al primo turno per recuperare i voti dei fuoriusciti del riformismo socialista che non hanno votato per Benoit Hamon.

Molti ministri di area gollista per conquistare l'elettorato repubblicno

Alla Difesa potrebbe essere confermato un altro socialista di rango, Jean-Yves Le Drian, gia' ministro della Difesa di Bernard Cazeneuve e considerato uomo di esperienza in materia di lotta al terrorismo. Al centro schierera' certamente un personaggio che gli ha riservato un sostegno molto forte durante la campagna elettorale per il secondo turno, ovvero Francois Bayrou, accreditato di un ministero pesante, Giustizia o Esteri. Per 'coprirsi' a destra invece, Macron nominera' diversi ministri di area gollista: i nomi che circolano sono quelli di Jean-Baptiste Lemoyne, senatore Republicano, correlatore della 'Loi Travail' in Senato, uno dei primi parlamentari a dare il suo endorsement a Macron.

Anche la societá civile nel governo Macron

Possibile ministro proveniente dalla destra repubblicana e' Arnaud Robinet, 42 anni, sindaco di Reims, accreditato per il ministero della Sanita'. Macron ha anche promesso di allargare l'esecutivo a nomi nuovi e a esponenti della societa' civile, come Nicolas Hulot, ex volto televisivo e noto per le sue battaglie ambientaliste. Altri nomi di donne che porterebbero l'equilibrio dell'esecutivo alla parita' di genere sono quelli di Axelle Tessandier, 36enne e macroniana della prima ora e volto giovane di En Marche durante la campagna elettorale e di Barbara Pompili, sottosegretaria all'ambiente con Manuel Valls.