Affari Europei

Polonia, governo in piazza coi nazionalisti. Bruciate bandiere dell'Ue

Si è svolta a Varsavia la marcia annuale per la libertà e indipendenza del paese, promossa dalle varie associazioni di matrice patriottica e nazionalista. Secondo le stime ufficiali hanno partecipato circa 25 mila persone, in un clima teso con alcuni scontri con oppositori di sinistra. I manifestanti innalzavano la bandiera nazionale e striscioni con slogan quali "Polonia ai polacchi" e contro la politica europea sull'immigrazione. ‘Stop all’islamizzazione’, ‘Ieri Mosca, oggi Bruxelles ci priva della libertà’ recitavano gli striscioni portati dai più giovani che non hanno vissuto gli anni del crollo del Muro di Berlino e le migrazioni verso l’Occidente. Non solo. Sono state bruciate anche diverse bandiere dell'Unione Europea.

E allora desta più di una preoccupazione e di un mugugno a Bruxelles il fatto che in piazza insieme ai manifestanti ci fosse anche la destra di governo, reduce dal trionfo alle elezioni politiche di qualche settimana fa. La mattinata era iniziata con una messa per la patria alla presenza del presidente, Andrzej Duda, dal leader del partito di governo Diritto e Giustizia, Jaroslaw Kaczynski e dalla neo premier, Beata Szydlo. Nella capitale polacca era presente anche una delegazione del partito dell’estrema destra ungherese, Jobbik. Una possibile convergenza, quella tra Varsavia e Budapest, che fa davvero tremare i polsi all'Ue.