Protezionismo, patto Macron-Merkel per fermare Pechino
Al Consiglio Ue sarà presentata una proposta a firma franco-tedesca per chiedere all'Ue misure a protezione delle aziende europee
La Cina l'anno scorso ha fatto shopping di aziende nel resto del mondo per la bellezza di 200 miliardi di dollari. Ma non si puó dire altrettanto delle imprese europee e statunitensi che non riescono a mettere piede nel regno del Dragone. E così Francia e Germania hanno deciso di correre ai ripari.
Merkel e Macron dicono no alle scalate ostili cinesi
Sara infatti presentata al Consiglio europeo (l'organo che raccoglie i capi di Stato e di governo dei ventotto Paesi Ue) di domani una proposta a firma Macron e Merkel, con l'aggiunta dell'Italia, che chiede che l'Europa adotti delle norme per contrastare le acquisizioni di aziende europee da parte di società cinesi.
Il Consiglio spaccato sulle nuove norme
Non si tratta di una politica neoprotezionista, fanno sapere da Parigi. E peró all'interno del Consiglio sono in molti a storcere il naso, soprattutto nel nord Europa, la patria del libero commercio. C'é l'idea che inserire delle barriere agli investimenti rischi di creare delle distorsioni di mercato che si andrebbero poi a tradurre in inefficienze, mancata innovazione e aumentati costi per i consumatori.
La strategia espansionistica di Pechino
Per Parigi e Berlino le cose sono diverse. La Cina infatti non opera in una economia di mercato e la sua aggressività commerciale nel resto del Mondo la dice lunga sui suoi progetti futuri. Pechino sta acquistando i gioielli dell'industria europea con i soldi fatti vendendo prodotti a basso valore aggiunto ai consumatori europei colpiti dalla crisi. Di questo passo il vecchio continente dipenderà dalla Cina non solo per i prodotti di largo consumo, ma anche per la robotica, la tecnologia, gli apparecchi medicali e tanto altro.