Affari Europei
Voto, Berlusconi vuole aspettare la sentenza di Strasburgo
Giá nel 2017 possibile la sentenza sulla candidabilitá di Berlusconi. E se cade la legge Severino il Cav pronto a correre come premier, ma nel 2018
Prima di Natale il governo italiano ha depositato alla Corte di Strasburgo le sue osservazioni circa il ricorso presentato da Silvio Berlusconi per chiedere l'annullamento degli effetti della Legge Severino che gli impedisce di ricandidarsi alle elezioni. L'iter giudiziario é lungo, ma il Cavaliere spera che si arrivi ad una sentenza entro la fine dell'anno e per questo spinge perché non si vada a votare che nel 2018.
Il Cav in attesa della sentenza della Corte di Strasburgo
Berlusconi lo ha detto in piú di una occasione. Se la Corte europea dei diritti dell'uomo (che é una istituzione internazionale che nulla ha a che fare con l'Unione europea) dovesse bocciare la Legge Severino e rendere il Cavaliere nuovamente candidabile, il fondatore di Forza Italia si ripresenterebbe agli elettori. Anche perché il Centrodestra vive un periodo di crisi e di mancanza di leadership.
L'unico ad avere consenso diretto é Matteo Salvini che tuttavia é troppo polarizzante per poter diventare il leader del Centrodestra. E anche in Europa é malvisto. Il segretario del Partito popolare europeo, in una intervista ad un giornale italiano in vista del suo viaggio a Roma, lo ha detto chiaramente: Salvini non puó fare parte del Ppe e non puó guidare il Centrodestra italiano. Mentre il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano é ai minimi e certo non puó sperare di portare a casa granché dalle urne. Berlusconi dal canto suo sa di avere ancora molte carte da giocare e anche se in Forza Italia i malumori ci sono e qualcuno li esprime, é anche vero che il Cav ha ancora il bastone del comando (come i cordoni della borsa).
Tempi lunghi per una sentenza
E cosí il Cavaliere attende paziente che i giudici a Strasburgo prendano una decisione. Ma non nasconde il suo malumore. "La sentenza europea non riguarda un qualunque cittadino europeo, che comunque avrebbe diritto a ottenere giustizia in tempi accettabili. Dalla sentenza dipende non solo il giudizio sulla storia italiana degli ultimi anni, ma anche il futuro della democrazia in un importante paese europeo come il nostro. Per questo i tempi della sentenza devono tener conto delle prossime scadenze elettorali", ha dichiarato il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un colloquio con il Fatto Quotidiano.