Affari Europei

Voto Uk, Corbyn e Bruxelles i veri vincitori. Scompare l'Ukip

Le elezioni britanniche si chiudono con tre certezze: la sconfitta di May, la vittoria di Corbyn e di Bruxelles. E infine la scomparsa dell'Ukip

 

Oltre alla figuraccia fatta davanti a tutti gli inglesi, ci sono altre tre certezze che emergono da queste strane elezioni britanniche. Primo, che Jeremy Corbyn ha recuperato terreno rispetto alle precedenti elezioni diffondendo un messaggio vetero-socialista che nessuno avrebbe mai pensato avrebbe potuto fare presa sull'elettorato inglese. Secondo, che il popolo britannico ha rivalutato il ruolo dell'Unione europea. Terzo, che gli euroscettici dell'United Kingdom Indipendence Party sono scomparsi dal panorama politico britannico.

Corbyn il rosso spiazza tutti: seppellito Blair

Nessuno fino a qualche settimane fa avrebbe puntato su di lui. E invece in poco piú di un mese il segretario del partito laburista é riuscito a fare meglio rispetto alle scorse elezioni politiche. E lo ha fatto in un modo che nessuno si sarebbe mai aspettato. La lezione di Tony Blair che tutta la sinistra europea sembrava aver imparato a memoria era 'punta ai moderati'. Corbyn ha fatto l'opposto, ha presentato un programma di governo di stampo socialista. E ha funzionato. Segno che gli elettori dal governo vogliono risposte ai problemi, quelle risposte che hanno capito i partiti euroscettici non possono dare.

Bruxelles, non piú la fonte di ogni problema

Uno dei vincitori indiritti di queste elezioni é senza dubbio l'Unione europea. Theresa May aveva chiamato il voto per avere in Parlamento una solida maggioranza con cui contrattare con Bruxelles una soft Brexit, ma é accaduto l'esatto contrario. La maggioranza l'ha persa e ora per Juncker e Tusk sará facile mettere alle strette May, soprattutto se sará costratta ad allearsi con i Liberaldemocratici di Tim Farron, il piú europeista tra i leader inglesi.

Il tracollo dell'United Kingdom Indipendence Party

E infatti ad avere la peggio in queste elezioni britanniche sono stati quelli dell'Ukip. Certo, correvano senza il loro leader, Nigel Farage, ma la debacle che hanno messo a segno dice molto. Primo, che gli inglesi non credono piú alla favoletta dell'Unione europea fonte di ogni male. Secondo, che preferiscono messaggi concreti e moderati. L'Ukip, dicono gli analisti, poteva andare bene quando era una forza di opposizione, ma a Brexit ottenuta non si é dimostrato in grado di mettere in piedi una proposta alternativa degna di essere ascoltata.