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Alkemy, margine operativo lordo 2020 +23% per fatturato di €74,8mln

Buona resilienza nel business in termini di crescita della redditività operativa

Alkemy, margine operativo lordo 2020 +23% per fatturato di€74,8mln

Il fatturato consolidato gestionale al 31 dicembre 2020 (FY 2020) di Alkemy è pari a circa Euro 74,8 milioni, circa -11% rispetto a Euro 84,5 milioni del FY 2019, principalmente a causa dei ricavi in contrazione della società controllata messicana, maggiormente esposta al settore turisticoalberghiero, colpito dal COVID-19. Resilienza del business in Italia.

Il risultato operativo lordo (EBITDA) gestionale del FY 2020 è pari a circa Euro 6,2 milioni, in crescita di circa il 23% rispetto al dato di Euro 5,0 milioni del FY 2019, quale primo risultato delle efficienze derivanti dall’industrializzazione del modello di business e alla focalizzazione del Gruppo su progetti a maggior valore aggiunto. L’EBITDA margin è pari a circa l’8%, +2 punti percentuali rispetto al FY 2019. Si sottolinea che nel corso dell’intero esercizio 2020 non è stato fatto uso di cassa integrazione né di altri strumenti pubblici di sostegno dei lavoratori. 

Il Consiglio di Amministrazione di Alkemy, società specializzata nell’evoluzione del modello di business di grandi e medie aziende e quotata sul Mercato Telematico Azionario (MTA) – segmento STAR di Borsa Italiana (ALK), ha preso visione in data odierna del fatturato consolidato di Gruppo e del risultato operativo lordo (EBITDA) gestionali al 31 dicembre 2020, non soggetti a revisione contabile. L’esercizio 2020, pur nella complessità e l’incertezza del contesto, ha visto per Alkemy buona resilienza nel business, in particolare in termini di crescita della redditività operativa, grazie al forte presidio sui clienti, alla maggiore efficienza del business e alla nuova strategia di Go-to-Market, focalizzata sullo sviluppo di grandi progetti a maggior valore aggiunto e a maggior profittabilità, proseguendo nel percorso di industrializzazione del proprio modello di business.

A fronte di ricavi in contrazione principalmente sui mercati esteri rispetto al 2019, e in minor parte in Italia, Alkemy ha registrato un incremento consistente della marginalità, con un EBITDA superiore all’anno precedente di oltre il 23% e EBITDA margin pari a circa l’8%.

Questi risultati, grazie alla capacità di adattamento della struttura operativa del Gruppo, alla razionalizzazione derivante dalla nuova organizzazione ed alla consistenza del business, sono stati raggiunti senza ricorrere alla cassa integrazione o ad altri strumenti pubblici di sostegno dei lavoratori, con pieno utilizzo della forza lavoro disponibile. Alkemy, quale società indipendente leader nel settore della trasformazione digitale nelle geografie di riferimento, dispone dell’offerta di servizi necessari alle imprese che vorranno uscire vincenti dalla crisi e risultare competitive nel mercato di domani. Le recenti evoluzioni legate all’emergenza COVID-19 stanno imponendo alle imprese una sempre più rapida capacità di adattamento e trasformazione, ripensando drasticamente attraverso il digitale i propri modelli di business e reinventando la relazione con i nuovi consumatori.

“Il 2020 ha dimostrato una fortissima resilienza dei nostri servizi che unita al lavoro di industrializzazione ed efficientamento del nostro modello di business cominciato nel 2019, ha portato e continuerà a portare un incremento della nostra marginalità” ha commentato l’Amministratore Delegato Duccio Vitali. “Nel corso del 2021 faremo perno sul potenziamento industriale raggiunto per sostenere un nuovo percorso di crescita”.

“La dilatazione della fase di emergenza sanitaria e l’evoluzione delle abitudini dei consumatori e del mercato hanno confermato la centralità del digitale nell’evoluzione dell’intero sistema economico produttivo” ha aggiunto il Presidente del Consiglio di Amministrazione Alessandro Mattiacci. “Il momento che stiamo vivendo e le opzioni di intervento di politica industriale, rappresenteranno nei prossimi mesi una grande opportunità di accelerazione della digital transformation in Europa nelle geografie in cui operiamo, nelle quali le aziende sono in relativo ritardo. Ci aspettiamo una rinnovata centralità nel nostro mercato, nel quale Alkemy opera sempre più con una struttura e offerta coerenti”.

I ricavi consolidati gestionali del Gruppo per FY 2020 ammontano a circa Euro 74,8 milioni, rispetto a Euro 84,5 milioni del FY 2019, con un decremento di circa l’11%. Tale risultato è prevalentemente imputabile alle società estere, che hanno maggiormente risentito degli effetti pandemici, a causa della preponderante esposizione al settore turistico-alberghiero.

I ricavi realizzati in Italia hanno mostrato una maggior resilienza del business, registrando una contrazione limitata, principalmente grazie alla nuova strategia di Go-to-Market, focalizzata sul forte presidio dei clienti principali, i quali nel corso del periodo hanno accresciuto il fatturato medio per cliente, e della forte tenuta dei contratti in essere che solo in parte hanno risentito del lockdown totale. All’estero i ricavi hanno subito una flessione maggiore, imputabile principalmente alla controllata messicana, la quale, in seguito al COVID-19, ha risentito relativamente agli investimenti nel Media da parte dei clienti del rallentamento del settore turistico-alberghiero a cui è esposta, senza generare impatto sulla marginalità. La controllata spagnola, che aveva registrato una forte contrazione dei ricavi nella prima parte del 2020, ha recuperato nel corso del secondo semestre, chiudendo l’anno in linea con il FY 2019.

L’EBITDA gestionale FY 2020 è pari a circa Euro 6,2 milioni, in crescita di circa il 23% rispetto al dato di Euro 5 milioni del FY 2019, quale primo risultato delle efficienze derivanti dall’implementazione della nuova organizzazione, che sostiene il Gruppo nell’industrializzazione del proprio modello di business, e alla nuova strategia di Go-to-Market focalizzata sullo sviluppo di progetti a maggior valore aggiunto.

L’EBITDA Margin FY 2020 è pari a circa 8%, in crescita di oltre 2 punti percentuali rispetto a 6% del FY 2019, grazie alle efficienze della riorganizzazione e all’internalizzazione di alcune attività in particolare in area tecnologica in precedenza affidate a fornitori esterni e alla razionalizzazione dei costi del personale delle società italiane, senza per altro beneficiare di riduzioni correlate al ricorso ad ammortizzatori sociali o ad altre agevolazioni disponibili in quanto non necessarie, stante il pieno utilizzo del personale in forza.