Banche, Forza Italia stoppa il nuovo blitz: "Altre tasse? Scorretto. Minano la credibilità che i mercati chiedono"
Paolo Barelli ad Affaritaliani.it chiede anche di fare di più sull'Ires
"Chi produce reddito, come ad esempio le banche ma non solo, paga già le tasse, e più reddito produce e più tasse versa allo Stato"
"I punti importanti per Forza Italia rimangono gli stessi: i conti dello Stato devono rimanere in ordine e la crescita va accompagnata dalla riduzione della pressione fiscale e quindi dal taglio delle tasse. Detto ciò, chi produce reddito, come ad esempio le banche ma non solo, paga già le tasse, e più reddito produce e più tasse versa allo Stato. Aggiungerne altre non lo trovo corretto e non in linea con quella credibilità che i mercati chiedono". Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, intervistato da Affaritaliani.it, risponde così alla domanda sull'ipotesi, tornata in campo nelle ultime ore, di un contributo da parte delle banche nella Legge di Bilancio.
"Detto ciò, la crescita economica per Forza Italia passa attraverso la capacità delle aziende di produrre reddito e quindi di poter favorire l’occupazione e gli investimenti. Per questo è necessario per Forza Italia favorire questo percorso virtuoso con il taglio dell’Ires per chi reinveste i propri utili nella crescita della propria azienda. I soldi che lo Stato rinuncia applicando nel caso un'aliquota Ires inferiore ritorneranno in quantità maggiore in termini di occupazione e crescita virtuosa del PIL. Una ricetta questa da sempre promossa da Forza Italia e dal presidente Silvio Berlusconi", conclude il presidente dei deputati azzurri rispondendo alla domanda sulla richiesta di Confindustria di maggiori risorse per il taglio dell'Ires rispetto ai 400 milioni stabiliti.
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