Io, medico, davanti a una vecchina per la quale non c'è più nulla da fare

Un racconto toccante dal Pronto Soccorso. I limiti etici della medicina, in una commovente vicenda umana

di Giusi Urgesi*
Buonasanità

Anche la medicina ha dei limiti e deve saperli riconoscere

Tra le mille maniere in cui può essere usato internet, penso che vada sfruttato soprattutto per il racconto dei buoni sentimenti! Ecco, io lo "uso" spesso per cose amene che rallegrino e per raccontarvi il mio lavoro.... talora meno ameno. Ennesimo turno di notte tra tante storie umane e in particolare, in compagnia del caso di una signora di 101 anni caduta accidentalmente nella RSA di cui è ospite, riportando lesioni craniche non operabili sia per condizioni cliniche generali che per l'età!

Che fare? 
Grande senso di disagio e di impotenza generato dal limite umano di fronte a determinate circostanze.

Grande sconfitta umana e una buona dose di coraggio dover comunicare ai parenti che dopo la Tac cranio di controllo il neurochirurgo ha disposto eticamente di desistere da qualsiasi trattamento chirurgico invasivo, pressoché impossibile da superare.

Grande sofferenza nell'apparente cinica decisione di lasciar spegnere una pur lunga vita, nell'impossibilità di far altro!

Ecco gli umani limiti di quella medicina, che per etica di vita a volte è costretta a fermarsi perché l'accanimento sarebbe anche peggio. Ed ecco l'ambulanza privata pronta a riaccompagnare la dolce nonnina nella struttura di provenienza che, pur non avendo il calore di una casa, darà comunque dignità più di una fredda barella allo spegnersi di una lunga vita! Non è stato facile per noi veder ripartire quell'ambulanza con a bordo il frutto dell'umana sconfitta. Buon viaggio nonnina cara.... magari chissà!

*medico e autrice del blog di affaritaliani.it "Buonasanità"

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