L’evento dell’anno per l’arte: l’uscita del catalogo anni '60 di Schifano
Monica De Bei Schifano, vedova del Maestro, racconta come l'Archivio da lei presieduto abbia realizzato il primo fondamentale catalogo del re della Pop Art
Schifano, conto alla rovescia per l'uscita del catalogo delle opere anni '60 del Maestro
Per l’arte moderna, non solo italiana, sarà uno degli eventi dell’anno. L’imminente uscita di “Mario Schifano Catalogue raisonné. Le opere pittoriche- 60” è un appuntamento attesissimo da operatori del mercato, collezionisti e studiosi del Maestro. Edito da Skira, a cura di Monica De Bei Schifano (vedova del grande artista e presidente dell’Archivio Mario Schifano) e di Marco Meneguzzo, rappresenta il primo volume del Catalogo ragionato dell’opera pittorica di Schifano e presenta i dipinti realizzati negli anni Sessanta. Le quotazioni del padre della Pop Art, già rivitalizzate dal lavoro dell’Archivio che ha dato certezze al mercato, dovrebbero essere ulteriormente galvanizzate dall’uscita del Catalogo. Il record di oltre 2,3 milioni di euro stabilito lo scorso 25 ottobre a Sotheby’s Parigi, potrebbe presto essere ampiamente superato.
“Sapere che esiste un gruppo di lavoro autorevole e disinteressato – l’Archivio non ha opere di Mario Schifano da proporre o da difendere... - aiuta certamente lo sviluppo economico della sua opera, soprattutto in un’epoca che chiede sempre più garanzie, a fronte di un impegno economico sempre maggiore”, commenta la signora De Bei Schifano, che aggiunge: “Vent’anni circa di lavoro non sono pochi, e la nostra imparzialità e competenza di giudizio è andata sempre aumentando. L’Archivio possiede un fondo documentario imponente. Tuttavia, per redigere un parere di autentica, non solo è necessario avere a disposizione il materiale ‘bruto’, ma occorre aver accumulato una conoscenza profonda che va ben oltre l’apparenza visibile dell’opera, per cui, oltre alla conoscenza dell’artista e all'esperienza acquisita visionando migliaia di opere nel corso degli anni, l’Archivio ha intrapreso e completato la lunga e costosa opera di digitalizzazione di tutto il materiale ricevuto, visionato, archiviato e non”.
Il che rende più efficiente e affidabile il lavoro di catalogazione come conferma la Presidente dell’Archivio, che spiega: “Con questo sistema abbiamo quindi la possibilità di richiamare e rivedere per titolo, per tipologia, per anno, per firma, tutte le opere che ci servono per poterle comparare con quelle che ci vengono sottoposte, ed aumentando così, ad ogni sessione di archiviazione, il materiale sull’artista. Certo, se alle nostre spalle non ci fosse un genio della pittura, i risultati sarebbero ovviamente più modesti: alla fine, nella storia dell’arte conta la qualità dell’opera, nel mercato conta anche l’affidabilità delle fonti. Per questo la pubblicazione è destinata a fare scalpore, anche se le opere degli anni Sessanta sono conosciute e difficilmente si ‘muovono’ dalle collezioni nelle quali sono inserite. Del resto, il fatto che il catalogo sia realizzato in due edizioni - non solo bilingue, ma in due edizioni vere e proprie -, riflette la nostra intenzione di offrire una visione internazionale alla conoscenza dell’artista”.
Al primo volume, in uscita, dedicato agli anni ‘60, dovrebbero seguire quelli relativi agli altri decenni. “I cataloghi degli altri decenni sono un nostro pensiero e un nostro progetto, sono già impostati, nei quali, via via, vengono inserite le nuove opere che sopraggiungono. Tuttavia, nei decenni successivi la produzione di Mario Schifano è enormemente aumentata, con conseguenti maggiori difficoltà ad essere esaustivi o anche solo esemplari. L’attività dell’Archivio, comunque, tra qualche tempo – si misura però in anni – sarà in grado di coprire autorevolmente anche la conoscenza operativa dei decenni successivi, e in quel momento il pensiero di altri cataloghi ragionati si concretizzerà”, conclude Monica De Bei Schifano.