Ora sappiamo chi è Putin, ma gli oligarchi “comprati” piacevano all’occidente
Gli Stati democratici stanno agendo in modo formidabile per isolare la Russia e il capo del Cremlino
Sono 6.000 gli arrestati in Russia, essere russi non è una colpa, ma un onore
Non doveva esserci una guerra dalle conseguenze terrificanti come l’attuale, con la sola autorità di Kiev che parla di 2mila civili morti e con la previsione di 18 milioni di ucraini che avranno bisogno di aiuti umanitari, per svelare il vero volto di Vladimir Putin: un despota, che ha basato il suo potere sul comprare gli oligarchi. In questo il regime cinese, dove Xi Jinping assomma in sé le cariche di capo dello Stato, del partito unico e dell’esercito, è un altro pianeta.
I media di tutto il mondo stanno facendo un lavoro straordinario, non meno di quello degli Stati democratici con i loro provvedimenti e sanzioni economiche, raccontando chi è il capo del Cremlino. Questi, infanzia povera e adolescenza da bullo, ex agente dei servizi segreti sovietici (KGB), è alla testa della Russia, o da capo di Governo o di Stato, dal 2009. Via via ha spento il dissenso interno con omicidi, arresti, torture e censure. Nel 2019 vengono proclamate le leggi che puniscono le notizie false su Internet e la mancanza di rispetto.
Il potere e la solitudine, accresciuta dall’ isolamento da Covid – chi voleva incontrare lo zar doveva prima stare in isolamento 15 giorni – gli hanno dato alla testa. Anche questo servirà da insegnamento: no a mandati lunghi, serva il modello del presidente USA, al massimo due incarichi, quattro più quattro anni.
L’occidente democratico sta agendo in modo formidabile per isolare la Russia. Aumentano le banche escluse da Swift, il sistema globale per il trasferimento di denaro. Il rublo è in caduta libera. Apple non vende più in Russia. I big dell’industria dell’intrattenimento - Disney, Warner, Sony e Paramount - non distribuiscono i loro prodotti. La gloriosa Russia sportiva (oltre 1.750 medaglie olimpiche) sarà esclusa da pressoché tutte le competizioni.
Obiettivo: fare il vuoto intorno a Putin (leggi qui). Sarà lui stesso, gli oligarchi e soprattutto il popolo russo – che non è responsabile di questa guerra, essere russo è un onore non una colpa – a procurare la fine dello zar (qui). Qualcosa si muove. Sono 6.000 coraggiosi gli arrestati in Russia e alcuni oligarchi – in particolare i cosiddetti outsider – prendono le distanze. I più alti ottimati - quelli comprati a maggior prezzo - pensano al loro patrimonio. Roman Abramovich ha dato ordine di spostare il suo yacht, “Solaris”, 140 metri di lunghezza, da Barcellona, temendone il sequestro. Lo stesso si appresterebbe a fare Andrey Melnichenko, col suo “Sailing Yacht A”, 143 metri, ammirato d'estate da tanti italiani lungo le coste della Sardegna, attualmente a Trieste, progettato da Philippe Starck, forse il più celebre designer del mondo. Una prova che il sistema Putin basato sulla corruzione e sul lusso era funzionale e sfruttato dall’occidente. Intanto lo zar ha trasferito quello che si dice sia il suo yacht personale, “Graceful”, 80 metri, costo 100 milioni di dollari, da Amburgo a Kaliningrad. Ciò due settimane fa, indice che l’attacco alla Ucraina era programmato da tempo.