Covid, Minelli: “Il monoclonale italiano è la migliore soluzione possibile”
"La speranza è che in autunno avremo già la nuova pallottola d’argento contro un nemico infido e pericoloso"
Monoclonali capaci di curare anche i casi di malattia provocati dalle varianti. L'immunologo clinico e allergologo Mauro Minelli, coordinatore per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata spiega l'alternativa ai vaccini. "Per chi, come noi, si occupa di medicina di precisione, la specificità degli anticorpi monoclonali costruiti intorno al bersaglio che si vuole colpire e che in questo caso è rappresentato da un virus piuttosto eclettico, costituisce la migliore soluzione possibile, peraltro già abbondantemente ed efficacemente verificata nell'immunologia clinica e in oncologia, per aspirare ad alte percentuali di successo nel trattamento anche domiciliare della covid-19".
L'immunologo è intervenuto dopo l'annuncio di Rino Rappuoli, direttore scientifico e responsabile Ricerca e Sviluppo di GlaxoSmithKline. "Una soluzione che appare ancora più incoraggiante - prosegue - per essere sostenuta da anticorpi monoclonali di nuova generazione, che si sono già dimostrati capaci di neutralizzare la variante inglese e quella brasiliana e che si rivelano in grado di bloccare, in ragione della loro forza terapeutica, anche la più temibile variante indiana. Si tratta di passaggi decisivi in una guerra senza quartiere nella quale i vaccini sembrano perdere parte della loro forza al cospetto delle varianti".
"La capacità di neutralizzare l'azione di penetrazione del virus nella cellula umana e, contestualmente, di attivare più ampie dinamiche immunologiche di fagocitosi delle particelle virali, rende il monoclonale un'arma in grado di svolgere contestualmente funzione preventiva ma anche funzione terapeutica nelle fasi precoci dell'infezione, quando è ancora in corso la replicazione virale", osserva l'immunologo.
"A questo si può aggiungere il vantaggio di estendere l'immunoprotezione a coloro che, richiamandosi alla salvifica efficacia di una terapia domiciliare fin qui mai precisamente codificata, potrebbero finalmente avere un valido riscontro alle loro attese. Tra l'altro, trattandosi nello specifico di uno strumento davvero potente, le dosi del prodotto risultano essere più contenute con conseguente abbassamento dei costi. C'è solo da sperare che la sperimentazione ultima, unitamente a verifiche ed autorizzazione, possano rapidamente concludersi nel nostro Paese per sdoganare già in autunno una nuova 'pallottola d'argento' contro un nemico infido e pericoloso".