Covid, OMS: nell’ultima settimana l’Italia prima nel mondo per morti
Disastro Italia. Covid, nell’ultima settimana, come dato assoluto, siamo primi per morti in Europa e terzi nel mondo. Ma come dato relativo siamo primi
Altro record negativo dell’Italia sul Covid. A confronto la Svezia è l’Eden. Leggi i numeri
Un nuovo record per l’Italia, ma non così positivo come ci si aspetterebbe. Le riaperture e la riduzione delle misure di controllo e contenimento, che negli altri Paesi sono avvenute prima, sono diventate normalità anche in Italia. Ma il dato che emerge dai numeri dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) negli ultimi 7 giorni, al 23 maggio, dà delle indicazioni significative.
Nell’ultima settimana, come dato assoluto, siamo primi per morti in Europa e terzi nel mondo. Ma siamo anche primi per dato relativo, considerando il numero di abitanti di tutti i Paesi.
Nella classifica mondiale sono piazzati ai primi due posti Stati Uniti e Brasile che hanno rispettivamente 329,5 milioni di abitanti e 212,6 milioni di abitanti (l’Italia ne ha soli 59,5 milioni).
Negli ultimi sette giorni gli Stati Uniti hanno avuto 2.006 morti da Covid, il Brasile 803 morti, l'Italia 762. Visti i numeri degli Stati Uniti, per abitanti 5 volte gli italiani e il Brasile 3 volte e mezzo, la sproporzione appare lampante, aiutata anche da una diversa densità (l’Italia ha una più alta densità per km quadrato di USA e Brasile). Ma nella classifica mondiale dei Paesi del mondo ci sono circa una quarantina di Stati molto più densi dell’Italia eppure nessuno di loro è posizionato prima del Belpaese. Germania e Regno Unito, ad esempio, che hanno una densità di abitanti per chilometro quadrato superiore all'Italia, hanno avuto nell'ultima settimana rispettivamente 62 morti e 464 morti.
L’Italia ha alle spalle anche Francia, con 548 morti e la Russia con 704 morti.
Siamo anche il secondo Paese in Europa per casi settimanali segnalati: con 223.374 nuovi. Prima di noi solo la Germania che questa settimana ha il dato più alto dei contagi, 301.618. Terza la Francia con 180.480 casi.
Il dato dei contagi è generalmente in calo in due aree del mondo, il Sudest asiatico e l’Europa mentre risulta in aumento settimanale nella regione del Mediterraneo orientale, nella regione delle Americhe, nel Pacifico occidentale e in Africa.
L’Italia è anche uno dei Paesi con il numero più alto di morti da inizio pandemia: ad oggi 165.738.
A confronto la Svezia, tanto criticata per aver applicato misure differenti dal resto del mondo, sembra l’Eden. Da inizio pandemia la Svezia ha totalizzato 18.941 morti per Covid ed ha 8 morti negli ultimi 7 giorni con 1713 casi complessivi.
L’approccio svedese è stato semplice: più il virus circola più si depotenzia, contagia ma diventa meno pericoloso. Protetti i più fragili la diffusione può essere un bene.
Di recente i giornali mainstream italiani hanno riprodotto a caratteri cubitali un articolo sociologico, senza dati empirici, che accusava la Svezia di avere permesso la morte dei pazienti più fragili, di aver provocato il contagio con misure inadatte e altre mostruosità. Ma i numeri parlano da soli. Perché noi abbiamo 165.738 morti da Covid e la Svezia 18.941?
Non sarà che la gestione italiana con le sue misure iperrestrittive ma i risultati peggiori è solo uno specchietto per le allodole per il governo?
In Svezia, con i loro numeri, è stata addirittura creata una commissione per valutare le proprie scelte sanitarie, qualcosa che in Italia ci sogniamo. In Italia al governo e ai suoi accoliti è bastato occupare i media mainstream.
Il 20 maggio l’OMS ha rivelato che la pandemia in alcuni Paesi ha limitato gravemente l'accesso ai servizi vitali. È probabile che queste interruzioni ostacoleranno il progresso globale sia sull'aspettativa di vita che sull'aspettativa di vita in buona salute realizzati nei primi 20 anni del secolo.