Covid: regolamenti su zucchine e preservativi, ma quando serve Ue inesistente

Covid, il regalino cinese di fino anno: dall'Ue incompetenza: gli stati membri si muovono da soli

Di Giuseppe Vatinno
Coronavirus

Covid, regalo dalla Cina: e l'Europa dorme

L’anno finisce con un ulteriore “regalino” cinese, come se non bastasse quanto hanno già fatto. L’inetto governo cinese, dopo aver infettato il mondo con il Covid – 19, ha dimostrato tutta la sua inefficienza di regime chiudendo quando doveva aprire e aprendo quando doveva chiudere. Ne abbiamo parlato qualche giorno fa. Ricordiamo tutti le enormi responsabilità cinesi nella genesi e propagazione della pandemia, nata oltretutto a 800 metri da un Centro di ricerca e sviluppo di armi biologiche. A suo tempo l’Italia diede un valido aiuto grazie all’incompetente governo di allora.

Ora stanno riprovandoci. Tutto ha avuto inizio qualche mese fa quando la popolazione si è stufata di essere messa in quarantena perenne dai soloni di Pechino che inseguivano stupidamente il mito dello “zero Covid”, come se si potesse impermeabilizzare una nazione di un miliardo e trecento milioni di abitanti, avevano murato fisicamente le persone, sparando a chi cercava di scappare. Dunque gli incompetenti di Pechino hanno deciso il mitico “contr’ordine compagni!”, si sono messi strizza e hanno riaperto tutto improvvisamente infettando quasi un miliardo di persone e mandandole poi in giro per il mondo.

Come al solito l’OMS di Tedros Adhanom Ghebreyesus gli ha tenuto bordone, in cambio del suo posto di direttore generale e così siamo ad affrontare la seconda cialtronata orientale. Oltretutto un miliardo di persone sono un laboratorio naturale -in presenza di un vaccino farlocco come quello cinese- per generare varianti nuove ed aggressive. Ovvio quindi che il mondo prendesse delle contromisure e quella minimale è di richiedere il tampone alle bombe biologiche cinesi in giro per il mondo via aereo e nave. Ma Pechino ha fatto anche l’offesa e l’indignata facendo dichiarare al ministro degli Esteri che queste sono misure “discriminatorie” volte ad ostacolare l’economia cinese. Il problema non è quello delle provocazioni gialle ma il fatto che il mondo le tolleri impunemente.

La Cina non ha pagato un solo euro di rimborso per la pandemia scatenata. Il solo politico che l’ha attaccata è stato Donald Trump e gli Usa, ma l’Unione Europa, come al solito, sta perdendo tempo. Il ministro della Salute italiano Orazio Schillaci ha chiesto di fare presto, ma la Von der Leyen tentenna e cincischia cercando di danneggiare al minimo i rapporti con la Cina.

Anzi, non poteva mancare la solita “perla” di Bruxelles e 'introduzione in Ue di screening obbligatori per i viaggiatori in arrivo dalla Cina viene ritenuta "ingiustificata" dall'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Cina che nel frattempo ha creato un asse geopolitico con Putin e la Russia e sta minacciando militarmente ogni giorno Taiwan in cambio del suo supporto per la guerra in Ucraina.

Così Italia, Francia, Spagne e Regno Unito e Usa si sono mosse autonomamente reintroducendo almeno i tamponi per i voli diretti. Ma sappiano dal 2020 che tale misura è inefficace con le bombe biologiche che prendono voli indiretti e arrivano in Italia via scali intermedi, ad esempio a Napoli arrivano da Parigi e da Monaco. Per questo il governo italiano ha chiesto con insistenza una politica europea comune che come al solito non arriva.

Bruxelles è solo capace di imporre le misure delle zucchine e dei preservativi, ma quando serve davvero è inesistente. Dal canto suo anche l’ONU tace lasciando il mondo di nuovo impreparato a gestire questa vera seconda ondata epidemica che parte dalla Grande Muraglia e minaccia tutti.

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