Inchiesta Covid: "L'ordine di Fontana è tacere. Ma qui è come Wuhan". Le chat

Altri sfoghi della funzionaria Welfare Regione Lombardia Andreassi: "L'andamento è pazzesco. I medici piangono al telefono, la popolazione si sta decimando"

Attilio Fontana
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Inchiesta Covid: "Gallera non vuole dare i dati giusti". Gli sfoghi

L'inchiesta sulla mancata zona rossa di Alzano-Nembro appena conclusa, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 20 persone, tra cui l'ex premier Giuseppe Conte e il presidente della Lombardia Fontana, fa emergere una situazione drammatica chiara ma volutamente tenuta nascosta alla popolazione. È il 7 marzo 2020 quando, da una riunione-fiume del Cts, - si legge sul Fatto Quotidiano - trapela la notizia della chiusura di tutta la Lombardia: le stazioni dei treni vengono prese d’assalto. In quello stesso giorno, la funzionaria della Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, Aida Andreassi – oggi direttore sanitario della Fondazione IRCCS San Gerardo – scambia allarmata, alcuni messaggi con il consigliere di Italia Viva Niccolò Carretta, originario di Seriate. A quanto risulta al Fatto, Andreassi scrive: "Ho parlato con Fontana, dice che c’è una indicazione di tenere tutto nascosto. La dittatura cinese è meglio. Il presidente mi ha detto che non si può dire la verità. Gli intensivisti vogliono uscire con messaggi devastanti alla popolazione".

L’indicazione per tutti - prosegue il Fatto - è rassicurare e nascondere. Ne discutono il 26 febbraio – tre giorni dopo la chiusura-riapertura dell’ospedale di Alzano –il direttore di Areu Alberto Zoli e il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala. Si tratta di una delle centinaia di chat agli atti della Procura di Bergamo, nell ’indagine sulla gestione della prima ondata pandemica, e per cui, tra gli altri, sono indagati per epidemia e omicidio colposi anche i massimi vertici lombardi Fontana e Gallera. Zoli scrive a Sala: “Siamo quasi a tarallucci e vino (….). Gallera non vuole dare dati giusti, ma ormai siamo a 305 positivi". Il 3 marzo ancora Andreassi si sfoga sempre con Carretta: "Siamo come a Wuhan. L’andamento è pazzesco. Mi ha appena chiamato Zangrillo, è andato a Lodi. (...). Lo sborone medico del Berluska che quasi si mette a piangere. Mi ha detto: era come un girone dell’Inferno".

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