Politica
Covid, Pregliasco: "Facile dire oggi 'si doveva chiudere tutto'. Ma allora..."
Covid e inchiesta di Bergamo, parla il virologo e membro del Cts della Lombardia nel 2020 Fabrizio Pregliasco
Come finirà l'inchiesta della Procura? Pregliasco: "Sarà ben difficile provare gli elementi delle persone indagate"
La zona rossa nella Bergamasca nel marzo 2020 doveva istituirla il governo o la regione Lombardia? "Il problema da chiarire è di aspetto che definirei leguleio e legato alle disposizioni del Titolo Quinto della Costituzione sulla responsabilità". Fabrizio Pregliasco, virologo e membro del Cts della Lombardia nel 2020, interviene su Affaritaliani.it in merito all'inchiesta della Procura di Bergamo sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro che vede tra gli indagati anche l'ex premier Giuseppe Conte, l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, il Governatore della Lombardia Attilio Fontana e l'ex assessore alla Salute della regione Giulio Gallera.
"Si è trattata di una scelta difficile ed è ovvio che ci sia stato e che ci sia un rimpallo di responsabilità. A posteriori, oggi, è facile dire che si doveva chiudere tutto. In quel momento, però, ricordo che c'era scarsa conoscenza del virus e soprattutto del ruolo degli asintomatici, che erano la gran parte dei casi. Sono scelte politiche e non tecniche che si sono succedute durante tutto il periodo pandemico dovendo tenere insieme le esigenze sanitarie e quelle economiche, una sorta di schizofrenia. La proposta di commissione di inchiesta parlamentare è perché è stato fatto troppo, come l'introduzione del green pass. A Bergamo si contesta esattamente l'opposto, di non aver chiuso tutto quattro giorni prima. Il mondo alla rovescia".