Israele, via il Green Pass a chi rifiuta la terza dose. E tamponi a pagamento

La misura scatterà per tutte le persone che dopo 5 mesi dalla seconda dose non avranno fatto il richiamo

Coronavirus
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Israele, via Green Pass a chi rifiuta la terza dose. Tamponi a pagamento

L'emergenza Coronavirus continua in Italia e nel mondo. Preoccupa la variante delta, considerata sette volte più contagiosa del virus tradizionale. Per questo molti Paesi hanno deciso di introdurre l'obbligo del Green Pass, come incentivo per la vaccinazione. Ma Israele va anche oltre, niente più certificato per chi non farà la terza dose, dopo 5 mesi dalla seconda. Tutti coloro, esenti esclusi, che non accetteranno di fare il richiamo - si legge su Repubblica - dovranno presentare un tampone negativo (a loro spese) per accedere ai servizi al chiuso: ristoranti, cinema, teatri, palestre, hotel, luoghi di culto con oltre 50 partecipanti. Esclusi musei e biblioteche, così come negozi e mezzi di trasporto che non sono mai stati vincolati dal Green Pass.

La misura - prosegue Repubblica - è entrata in vigore domenica, ma a causa dell’intasamento dell’app da cui si scarica il certificato, non verrà applicata prima di giovedì. A oggi, oltre 3 milioni di israeliani sono vaccinati con la terza dose, e circa 1,7 milioni perderanno il Green Pass se non procederanno con la somministrazione. La decisione, sostengono gli esperti, si basa sul dato critico delle ospedalizzazioni: il 74% dei pazienti ricoverati gravi non è vaccinato, a fronte di un 7% che ha ricevuto la terza dose.