Mascherine al chiuso, Gimbe: "No allo stop al chiuso, il virus circola troppo"
Il tasso di positività dei tamponi supera il 15%
Covid, le mascherine al chiuso non vanno abolite: "Sottostimato il numero dei positivi"
Dal primo maggio dovrebbe decadere l'obbligo delle mascherine al chiuso, ma "la circolazione del virus è ancora molto elevata: il numero di positivi, sottostimato, supera quota 1,2 milioni, i nuovi casi giornalieri sono oltre 50 mila e il tasso di positività dei tamponi supera il 15%. Di conseguenza, abolire l'obbligo di mascherina al chiuso è una decisione molto avventata". Lo afferma il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, che precisa come l'incidenza superi i 500 casi per 100.000 abitanti in 72 province.
Intanto la somministrazione delle quarte dosi di vaccino anti Covid parte a rilento. Fino al 20 aprile sono state fatte 80.554 dosi agli immunodepressi, con un tasso di copertura del 10,2% delle 791.376 persone a cui andrebbe somministrata ma con nette differenze regionali: dall'1,6% della Calabria al 40,5% del Piemonte. Agli over 80 sono state somministrate 29.158 quarte dosi: si tratta soprattutto di ospiti delle Rsa e fragili tra 60-79 anni, pari allo 0,7% dei 4,4 milioni di persone che rientrano in queste categorie. In questo caso le differenze che vanno dallo 0,04% del Friuli-Venezia Giulia all'1,2% del Lazio.
Lo riporta il monitoraggio della Fondazione Gimbe. "Dopo 7 settimane dal via libera della quarta dose per le persone immunocompromesse - commenta il presidente Nino Cartabellotta - un tasso di copertura nazionale al 10,2% e ingiustificate differenze regionali dimostrano che, al momento, la protezione di oltre 790 mila persone estremamente fragili è un lontano miraggio. Di conseguenza, l'estensione della platea per la quarta dose ad oltre 5,2 milioni di persone richiede indubbiamente sia nuove strategie di comunicazione, sia meccanismi di chiamata attiva e non può essere affidata solo all'adesione volontaria".