Scuola, Bianchi: "No rinvii". L'Ordine dei medici: "Slittare rientro di 15 gg"
Ospedali già in sofferenza a Napoli come a Palermo e Firenze, in Liguria e in Lombardia. Ma il ministro dell'Istruzione insiste sul ritorno puntuale in presenza
Scuola, Ordine dei medici: "Rimandare di 15 gg, recupero a giugno. Ospedali di nuovo in difficoltà. E integrare il Cts con medici del territorio"
Continua la preoccupazione per lo stato degli ospedali su tutto il territorio nazionale. La situazione torna a non far stare tranquilli, a distanza di due anni di pandemia. L'allarme arriva anche dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. E' necessario posticipare l’apertura delle scuole di 15 giorni, recuperando poi a giugno. Cambiare il sistema delle “Regioni a colori”, introducendo tra i parametri quelli relativi alla pressione sulla sanità territoriale e integrare, a tal fine, il Cts (Comitato Tecnico Scientifico) con medici del territorio.
Sono queste le proposte che il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, per cercare di contenere l’aumento dei contagi e dei ricoveri che sta mettendo, ancora, a dura prova il Ssn (Servizio sanitario nazionale). Una preoccupazione che rincara l'alert lanciato negli scorsi giorni dal sindacato degli infermieri Nursing Up dopo diverse segnalazioni di situazioni ingestibili negli ospedali romani (per saperne di più, qui).
“Tra i colleghi c'è una forte preoccupazione per il picco atteso verso la metà del mese – spiega il presidente Fnomceo Anelli -. In molte zone d’Italia gli ospedali sono già in sofferenza e gli Ordini lanciano l’allarme: succede a Napoli, Palermo, Firenze, in Liguria, in Lombardia. Molti reparti si stanno trasformando in reparti Covid, con conseguente trasferimento del personale. Nelle terapie intensive, il 16% dei posti è occupato da pazienti Covid, limitando la possibilità di usufruirne ai pazienti delle urgenze (infarti, ictus, interventi chirurgici urgenti, complicazioni del parto, incidenti stradali…)".
La conseguenza è "l’allungamento delle liste d’attesa, con possibili aggravamenti dei quadri clinici. Ribadiamo, ancora una volta, che il Covid non ha mandato in pensione le altre malattie: il nostro Servizio Sanitario pubblico deve ancora far fronte alla cura dei tumori, delle patologie cardiovascolari, delle malattie degenerative. Per questo invitiamo tutti i cittadini che ne hanno la possibilità a vaccinarsi, con il protocollo comprensivo del richiamo, in modo da cercare di limitare quadri clinici gravi che richiedano l’ospedalizzazione”.
“Le misure messe in atto dal Governo sono importanti, ma potrebbero non essere sufficienti per arginare il diffondersi dell’epidemia – continua Anelli -. I due anni trascorsi ci hanno insegnato che una misura davvero efficace è quella di limitare, in vista del picco, i contatti tra le persone. La riapertura delle scuole, in un momento in cui gli studenti hanno appena iniziato a vaccinarsi o a fare i richiami, a seconda delle fasce d’età, ci preoccupa, così come preoccupa i presidi. Per questo chiediamo uno stop di 15 giorni, da recuperare poi a giugno, quando dovremmo essere fuori dall’emergenza”.
"Colori regioni, sistema da aggiornare: inserire parametri su pressione territoriale "
“Anche il sistema ‘a colori’ delle Regioni non rispecchia più la realtà, e va aggiornato – conclude Anelli -. Funzionava quando il problema era prevalentemente l’occupazione dei posti letto e delle terapie intensive. Oggi, con i vaccini, la maggior parte dei contagiati – oltre un milione e mezzo di persone – è curata a casa. Con questi numeri, anche il tracciamento rischia di saltare. Serve una nuova classificazione, nuovi parametri che tengano conto della pressione sulla sanità territoriale. Occorre coinvolgere i medici del territorio, a livello decisionale prima ancora che operativo, integrando i loro rappresentanti nel CTS”.
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(segue)
Scuola, la replica di Bianchi: "Nessun ripensamento su ritorno in presenza"
"Nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza", fa sapere il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi a margine delle celebrazioni dell'anniversario della nascita della bandiera Tricolore, sulla proposta di slittamento lanciata da oltre 1500 presidi, e ora anche dall'Ordine dei Medici nazionale. "Siamo molto attenti a voci che ci arrivano dal Paese, ma anche dalle tante voci che ci dicono che la scuola debba restare in presenza", ha aggiunto il ministro, ricordando anche i dati relativi alla campagna di vaccinazione, la via giusta - ha sottolineato - sulla quale continuare. "I ragazzi delle classi superiori sono vaccinati per il 75% con prima dose e all'84% con seconda dose. Appena abbiamo avuto la disponibilita' da parte delle autorita' europee, abbiamo vaccinato i bambini. I nostri ragazzi sono per 3/4 coperti a livello vaccinale. E stiamo continuando a vaccinare, perche' quresta e' la strada".