Vaccini, beffa per 150mila lavoratori. Niente Green Pass per Sputnik e Sinovac

I due sieri non vengono riconosciuti in Italia. La rabbia di chi si è immunizzato con quei farmaci: "Diventeremo dei fantasmi"

Coronavirus
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Vaccini, 150mila lavoratori beffati. No Green Pass per Sputnik e Sinovac

Il Coronavirus in Italia continua a far paura. La preoccupazione è dovuta alla variante delta, considerata sette volte più contagiosa del virus tradizionale. Il governo ha deciso di introdurre il Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori del settore pubblico e del privato. Ma non tutti i vaccini sono considerati validi. Chi nei mesi scorsi è tornato a casa: in Asia, Sud America o Africa e ha ricevuto Sinovac oppure Sputnik - si legge su Repubblica - non potrà più lavorare in Italia. Da noi quei due medicinali non sono riconosciuti e chi li ha fatti non ha diritto al Green Pass, che il 15 ottobre diventerà appunto obbligatorio per svolgere qualsiasi professione.

Il problema - prosegue Repubblica - riguarda colf, badanti ma anche lavoratori del settore agricolo o dell’edilizia, oltre che alcune centinaia di studenti che stanno rientrando nelle nostre università e comunque non possono frequentare, tra l’altro, ristoranti, cinema e teatri. Di quante persone si tratta in tutto? Difficile dare una risposta, anche alcuni dei settori interessati sono caratterizzati da un alto tasso di lavoro nero. Basti pensare che colf e badanti in Italia sarebbero circa 2 milioni, e solo la metà è in regola. Gli esperti, anche al ministero, stimano che si tratti almeno di 100 o 150 mila persone: hanno il vaccino fantasma e non gli spetta il certificato verde. Se smetteranno di lavorare, oltre a subire loro per primi un danno lasceranno nei guai molte famiglie, insieme ai datori di lavoro che ad esempio li impiegano in agricoltura.