Coronavirus
Vaccini, il grido d'allarme dei medici. "Seconda dose mix? Troppi rischi"
Silvano Scotti, il rappresentante dei dottori di famiglia: "Chi si prende la responsabilità? Gli studi sono pochi. I dirigenti Aifa dovrebbero dimettersi"
Vaccini, il grido d'allarme dei medici. "Seconda dose mix? Troppi rischi"
Il Coronavirus in Italia continua a far paura. I dati calano ma la preoccupazione è legata alla variante delta che in Gran Bretagna sta portando ad una nuova diffusione del Covid e all'incertezza sulla campagna vaccinale. Il governo ieri si è espresso in maniera definitiva. "Sì al mix di vaccini e niente AstraZeneca agli under 60". Ma i medici insorgono. L’ affondo - si legge sul Fatto Quotidiano - è durissimo. Il potente capo della Fimmg, Silvestro Scotti, che rappresenta la maggior parte dei 45 mila medici di famiglia, chiede di mandare a casa la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, l’Agenzia del farmaco. “Il caso AstraZeneca – dice – mostra tutta l’inefficienza di questa Commissione”. Per Scotti “è inaccettabile la vaghezza con cui l’Aifa si esprime in merito al mix vaccinale".
"Chi si prende la responsabilità? – prosegue Scotti al Fatto–. Il medico? Il cittadino? La Regione? Da un ente regolatorio mi aspetto una regola definita. In un Paese normale sarebbero state chieste le dimissioni". Gli dà manforte, con toni più pacati, Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici: "Sulla seconda dose deve decidere il medico. Ogni camice bianco si assume la responsabilità di quello che fa". Eppure la regola, per quanto tardiva, c’è. E i medici, eroi dell ’emergenza, ora si sentono messi da parte. E quelli di famiglia un po’ minacciati dalle riforme sanitarie in discussione.