Vaccini, l'Italia si è quasi fermata. Su otto prenotazioni, 7 sono richiami

La richiesta di prime dosi è bassissima. Preoccupano studenti e insegnanti. Rischia di tornare l'incubo dad per il terzo anno di fila

Coronavirus
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Vaccini, l'Italia si è quasi fermata. Su otto prenotazioni, 7 sono richiami

Il Coronavirus in Italia continua a far paura, ma a spaventare i cittadini c'è anche il vaccino per combatterlo. Nonostante i numeri sui contagi in salita, infatti, con la variante delta ormai dilagante nel Paese, la gente ha smesso di richiedere il siero. Su otto prenotazioni, sette sono richiami. La campagna è quasi totalmente bloccata. L’11 luglio - si legge sul Corriere della Sera - 54mila nostri connazionali hanno ricevuto la prima dose rispetto ai 351mila circa che hanno ricevuto il richiamo. Su 8 vaccinandi, negli hub, solo uno ha arricchito la contabilità dei nuovi aderenti alla campagna per raggiungere l’obiettivo dell’80% dell’immunità di gregge fissato a fine settembre. Era inevitabile che questo avvenisse. Perché stanno andando a richiamo in questi giorni gli italiani che hanno avuto la prima dose nella prima metà di giugno, quando la campagna vaccinale ha avuto l’impennata delle oltre 600mila punture quotidiane.

Lo slittamento delle prime dosi è correlato anche a una flessione delle nuove adesioni. Le prenotazioni, - prosegue il Corriere - si stanno man mano riducendo. Siamo entrati in una fase diversa della campagna in cui c’è bisogno di persuadere chi ancora non si è vaccinato. Nella fascia tra i 20 e i 40 anni, segnalano fonti, le adesioni stanno rallentando troppo in fretta. E l’impatto della variante Delta sui giovanissimi inevitabilmente preoccupa il ministero della Salute e il Comitato tecnico scientifico in vista del rientro a scuola a settembre. Sono ancora molti anche gli insegnanti ancora scoperti. Torna l'incubo del terzo anno consecutivo in dad.