Vaccini, Le Foche: "4 mln di ultra 50enni disertori. Scuola sicura con 2 dosi"
L'immunologo: "Hanno paura e non sanno decidere, vanno presi uno ad uno e convinti. Questa sfida si può vincere solo tutti insieme"
Vaccini, Le Foche: "4 mln di disertori. Scuola sicura con 2 dosi"
Il Coronavirus in Italia continua a far paura. Lo certificano i numeri, con i casi di positività in aumento e la variante delta ormai dominante su tutto il territorio. Tornano sotto pressione gli ospedali e la speranza è riposta nei vaccini, soprattutto in vista delle riaperture delle scuole a settembre. L'immunologo Francesco Le Foche analizza la situazione sui numeri delle persone ancora scoperte, che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose. "Oltre 4milioni di ultra cinquantenni - spiega Le Foche al Corriere della Sera - non vogliono aderire alla campagna. Sono persone di livelli culturali diversi, non solo no vax. Hanno paura e non sanno decidere. Sarebbe bello poterli prendere uno per uno e convincerli. Sono certo che attraverso colloqui approfonditi con medici empatici alla fine cambierebbero idea. È davvero difficile motivare la contrarietà ai vaccini, che è trasversale. I vaccini sono sicuri, la tecnica dell’Rna messaggero è consolidata, non sperimentale, e ci darà molte altre risposte che attendiamo da anni, ad esempio contro certi tipi di tumore. Questa è una sfida che si può vincere soltanto tutti insieme, non ci possono essere disertori".
"La scuola - prosegue Le Foche al Corriere - è sicura solo se si entra con la doppia dose. I vaccini riducono ai minimi termini le possibilità di contagio. Se l’80% degli italiani si immunizzasse potremmo affrontare il prossimo inverno in piena tranquillità. Non possiamo bloccare la spinta alla socializzazione. I focolai caratterizzeranno anche l’estate in corso. Però in genere nei giovani il Covid-19 è una malattia lieve. Con questo non voglio dire che potrebbero fare a meno del vaccino. Anche se la malattia può essere lieve, il virus è meglio non prenderlo, in quanto casi gravi si osservano anche tra persone di giovane età. Fare in modo che non circoli significa inoltre ridurre le probabilità che nascano nuove varianti".