Virus, l'Italia non mappa la variante delta. Ma in Gran Bretagna ormai dilaga

Il ceppo indiano del Covid si sta diffondendo sempre più. Ma i tamponi positivi sequenziati per individuarla sono solo l'1,3%, in Uk arrivano al 32%

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Virus, l'Italia non mappa la variante delta. Ma in Gran Bretagna  dilaga

L'emergenza Coronavirus in Italia continua nonostante tutti i numeri siano ormai in netto calo. C'è un dato però che ancora preoccupa ed è quello della diffusione della variante delta, che in Gran Bretagna ormai è estesa a macchia d'olio ed è in costante aumento. Nella nuova indagine - si legge sul Corriere della Sera - che sarà pubblicata la settimana prossima è già stata vista una variazione significativa della diffusione del ceppo indiano, attualmente all'1% di diffusione. L’Italia però sul versante delle analisi genomiche non fa ancora abbastanza ed è indietro anche nella condivisione dei dati. La soglia minima di sequenziamenti richiesta dal Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc) è del 5% , soglia che la stessa agenzia di monitoraggio europea caldeggia possa salire fino al 10%.

Secondo la banca dati internazionale Gisead - prosegue il Corriere - da inizio pandemia l’Italia ha sequenziato lo 0,7% dei tamponi positivi. Nell’ultimo mese la percentuale è più alta, 1,3%. A fare da apripista per il sequenziamento di Sars-CoV-2 è stato il Regno Unito, che oggi fa l’analisi genomica del 32,8% dei tamponi positivi. Ma il resto d’Europa, a parte qualche eccezione, non si allontana di molto dal dato italiano: Francia 1,29%, Spagna 1,46%, Svezia 1,72%. Molto meglio la Germania con il 5,82%, Belgio 5,56%, Polonia 4,88% Irlanda con il 10% .