Cinema, Festival di Venezia tra scioperi e gossip: programma dell'edizione '23

La congiuntura per il Leone appare parecchio sfavorevole: dal granchio blu all'IA fino agli scioperi di autori e attori. Che cosa ci aspetta

di Serena Corsini
Costume

Festival del Cinema di Venezia 2023: chi sarà presente, gossip e programma 

La congiuntura per il Leone -quello di Venezia- stavolta sembrava parecchio sfavorevole: lo sciopero più aspro che si vedesse da 60 anni e che coinvolge autori e attori, l’audience che stenta a risalire a livelli pre pandemici, la minaccia dell’intelligenza artificiale, il granchio blu killer di vongole che gli chef tentano di fare entrare nei menu stellati lagunari nonostante sia definito “alieno”.

Ma il direttore, Alberto Barbera, se la è cavata benissimo. Magari sul red carpet sfileranno, Sandra Milo e Rita Pavone, insignite del premio Diva e Donna che sarà tributato al Centurion Palace il 4 settembre, anziché Zendaya ed Emma Stone però ci si potrà consolare con un programma di tutto rispetto e con le mise di Caterina Murino, la madrina di questa edizione, che aprirà e chiuderà il Festival e promette di andare ben oltre il ruolo di bella statuina.

Alberto Barbera, direttore del Festival del Cinema di Venezia 
 

Perché è vero che il côté mondano è un po’ in sofferenza, ma il programma merita e il direttore, Alberto Barbera, dichiara che “se anche l’industria dell’audiovisivo mostra le sue fragilità, il cinema è vivo come non mai.

La conclusione del lungo processo di selezione dei film proposti alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ne parrebbe una conferma, nonostante le difficolta che anche quest’anno si sono dovute affrontare”. 

E l’assenza delle star americane ci consentirà di concentrarci di più su storie avvincenti come quella che Pierfrancesco Favino, con Comandante, porterà in apertura di Festival, diretto da Edoardo De Angelis: storia ambientata nel 1940, dove il comandante del sommergibile Cappellini, dopo una colluttazione con il mercantile Kabalo, decide di salvare i 26 naufragi belgi altrimenti condannati a morte e sbarcarli nel porto vicino, navigando in emersione e rischiando la sua vita e quella dei suoi uomini.

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Un bellissimo esordio, che sostituisce Challengers di Luca Guadagnino, con Zendaya, ritirato dalla MGM e Warner Bros: i produttori, visti i chiari di luna del momento, hanno deciso di spostarlo al 2024.

Le defezioni sono tantissime: Emma Stone, che in Poor Things di Yorgos Lanthimos recita la parte di una giovane donna riportata in vita da uno scienziato, pare resti solidale ai 160.000 attori iscritti al Sag Aftra, la Screen Actors Guild and American Federation of Television and Radio Artists in sciopero dal 14 luglio; insieme a loro i circa 11.000 autori, rappresentati dalla WGA (Writers Guild of America), che hanno smesso di lavorare il 2 maggio. Ma sono coinvolti anche assistenti di produzione, make up artists, autisti, parrucchieri, lavanderie, negozi, per una rivendicazione che promette di rimanere memorabile.

Mancheranno perciò, per solidarietà gran parte degli attori legati a produzioni americane: i compagni di lavoro di Emma Stone, William Defoe e Mark Ruffalo, fra gli altri, Michael Fassbender, protagonista di The Killer di David Fincher che ritorna dopo tanti anni dalla presentazione di Fight Club.

Arriverà Wes Anderson a prendersi il premio Cartier Glory to the Filmmaker e contestualment,e fuori concorso, verrà proiettata La meravigliosa storia di Henry Sugar ma senza Ralph Fiennes e Ben Kingsley, ci sarà Bertrand Bonello con La Bête ma senza Léa Seydoux.

Bradley Cooper non accompagnerà fisicamente il suo Maestro, che parla del compositore Leonard Bernstein, Jessica Chastain e Peter Saasgard non saranno presenti alla proiezione di Memory di Michelle Franco.

C’è ancora la speranza di vedere Penelope Cruz e Adam Driver, che in Ferrari ci restituiscono la biografia del grande imprenditore, con la regia di Michael Mann: pare che il Sag Aftra chiuda un occhio perché il film è stato girato fuori dal sistema degli Studios, ma potrebbero scegliere la via della solidarietà comunque.

Cavani, Coppola, Polanski, Allen: un poker da giocare

Certo, mancando le star americane viene meno la parte rutilante dello show, ma il programma rimane affascinante: Liliana Cavani, fuori concorso con L’ordine del tempo, riceve il primo leone d’oro alla carriera. Saranno presenti nomi prestigiosi come Sofia Coppola, con Priscilla, sulla vita di Priscilla Presley; Coupe de Chance di Woody Allen, The Palace di Roman Polansky (con Fanny Ardent, Luca Barbareschi e Mickey Rourke), Dogman di Luc Besson.

Anche qui, come cita la stampa americana, in particolare secondo quanto riporta CNA Lifestyle, il gossip si sarebbe scatenato sulla cronaca passata, che accomuna i tre registi: Allen finì al centro di polemiche per un caso di presunta aggressione alla figlia adottiva negli anni 90, cosa che lo ha reso per anni inviso a Hollywood, Polansky tuttora sta lontano dagli Usa per una brutta storia che lo vide al centro di una accusa di stupro negli anni 70 e Luc Besson è stato di recente scagionato da accuse di molestie.

Ma le voci sono state elegantemente abbassate di volume, dallo stesso Barbera che ha replicaro “non vedo dove stia il problema, Woody Allen è stato assolto entrambe le volte e nel caso di Polanski sono passati 60 anni”. Il direttore ha inoltre sottolineato che sia “il caso di distinguere fra le responsabilità della persona e quelle dell’artista. Sono il direttore di un Festival, non un giudice. Io giudico solo le qualità artistiche del film: The Palace, il film di Polanski, è grottesco, pieno di personaggi surreali che portano uno sguardo satirico sull’umanità e Coup de Chance, 50esimo film di Allen e primo in francese, è stato paragonato a Match Point.

Presenti, molto probabilmente, anche Priscilla Priesley e Sofia Coppola

Priscilla, film di Sofia Coppola basato sul libro del 1985, Elvis and me, scritto dalla stessa moglie di Presley e da Sandra Harmon, potrebbe essere graziato dalla forzata assenza per sciopero del suo cast: essendo stato girato in Canada sotto la società di produzione TBC Productions Canada e secondo le regole del sindacato locale, esso può essere considerata una produzione non statunitense. Perciò, potrebbe avere ottenuto una deroga: secondo quanto riportato da Deadline, la produzione sarebbe riuscita a strappare un accordo. Sofia Coppola e Priscilla Presley avrebbero già confermato la loro presenza.

Meno Hollywood ma tanta Italia

“Stiamo ancora aspettando le ultimissime conferme degli attori, ma il tappeto rosso non sara affatto cosi spoglio’ ha dichiarato Barbera a Rai News. E in merito ai sei film italiani presenti, fra cui Enea di Pietro Castellitto, Adagio di Stefano Sollima, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo e Io capitano di Matteo Garrone Barbera ha dichiarato che “stiamo assistendo a un cambio di passo, alcuni film sono molto costosi e hanno richiesto un grande investimento, avere più soldi vuole dire alzare il livello qualitativo, osare di più. Le presenze dei giovani sono ormai la maggioranza rispetto al passato e autori, produttori, registi devono guardare a questo nuovo pubblico se vogliono realizzare film destinati ad avere non solo fortuna critica ma successo commerciale”.

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