Rkomi porta il "gorge" a XFactor: ecco le regole del "riocontra", slang urbano
Andava di moda nella Milano degli anni '80 e dei paninari, ma grazie a diversi artisti è tornato in auge. Ecco come funziona
Chi è Rkomi, cantante milanese che rilancia il famoso gorge
Rkomi è il nome d’arte di Mirko Manuele Martorana, milanese classe ’94. Nella scelta del suo pseudonimo, il cantante ha scelto di affidarsi al “gorge”, un particolarissimo gergo urbano che andava di moda nella Milano degli anni ’80 e che è recentemente tornato di moda.
La base di questo linguaggio sta nel pronunciare le parole al contrario, al punto da essere conosciuto anche come “il riocontra”. Il suo boom è stato nella “Milano da bere”, quando andava di gran moda tra i paninari, ma anche tra comici come Guido Nicheli (non a caso soprannominato “il Dogui”), Diego Abatantuono e Mauro Di Francesco. Gli ultimi due lo hanno anche portato al cinema in una scena de “Il Ras del quartiere” (1983), dove se ne spiegano le basi fondamentali. “Ma come cazzo parli?”, chiede Domingo, il personaggio interpretato da Abatantuono. E Jena (Mauro Di Francesco) gli risponde: “Al contrario. È un modo tosto per esprimersi. Treno diventa notre. Casa, saca. Cinque, quinci. È un modo per parlare senza farsi capire. È un gorge, un gergo”.
Benchè linguaggi simili si segnalino in altre zone d’Italia, in Francia e persino in Argentina, è nei quartieri di Milano – e in particolare del Municipio 4, quello d'origine di Rkomi - che il fenomeno è tuttora in voga, anche grazie al gruppo hip hop La Miaccade Llade Scacru, che scrive rime soltanto in riocontra. Il nome stesso della crew, d’altronde, è l’inversione de L’Accademia della Crusca e, allo stesso modo della prestigiosa istituzione, si ritiene la depositaria delle regole di questa lingua. Ci sono poi altri casi più sporadici di uso del “gorge” in canzoni di Guè Pequeno (“Non mangio roast beef: è l’anagramma di sbirro”), Club Dogo, Marracash, Fuori Orario e Oscar White. E chissà che, grazie alla popolarità di X Factor, il gorge non si espanda presto ad altri artisti, più o meno celebri.