Coronavirus
"Giusto l'obbligo di mascherina per votare: il virus sta cambiando"
"Omicron 5 è una variante da coda pandemica, più infettiva ma meno grave"
Minelli: "La mascherina al seggio serve per non dilapidare i vantaggi acquisiti"
L'obbligo di mascherina per recarsi alle urne il 12 giugno ha destato sorpresa, facendo arrabbiare i promotori del referendum, che temono un effetto-deterrenza. Tuttavia, l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, difende la scelta: "I vantaggi acquisiti servono come margine da conservare, non come patrimonio da dilapidare. Perché se con Covid-19 ci mettiamo a giocare a chi è più forte, non so se tutti possono vincere. Di sicuro non vincerebbero le persone fragili, chi fa fronte a cronicità dal delicato equilibrio, chi non può permettersi ulteriori rischi di salute. E Sars-CoV-2, e suoi 'derivati', rischi sembra che possano farcene correre ancora. Ecco perché in certe situazioni la mascherina può essere un dispositivo di reale protezione che deve essere utilizzato, anche per andare a votare alle Amministrative e per i referendum".
"Personalmente - ha detto all'Adn Kronos - suggerirei di prevedere l'uso costante della mascherina da parte degli scrutatori e dei responsabili del seggio elettorale, e per le operazioni di voto anche a tutti i cittadini elettori. Così come durante lo spoglio delle schede ai rappresentanti di lista e agli eventuali astanti assembrati in ambienti chiusi e poco areati".
"E' vero: le proiezioni prossime sembrano escludere emergenze estive sul fronte pandemico, e allora perché non crederci fino in fondo? Ricordandoci soprattutto degli altri, perché il nuovo coronavirus ha una terribile capacità di trovare le differenze fra noi", avverte l'immunologo.
Covid, Gismondo: "Omicron 5 è una variante da coda pandemica, più infettiva ma meno grave"
Omicron 5 è ancora "più contagiosa" della Omicron 2 oggi dominante nel mondo, "ma associata a una sintomatologia poco grave", potrebbe rappresentare il 'canto del cigno' della pandemia di Covid-19 secondo Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano. Le caratteristiche della sottovariante BA.5, che insieme alla 'sorella' BA.4 ha alimentato una quinta ondata di Covid in Sudafrica e sta ormai circolando anche in Europa con un'impennata di casi per esempio in Portogallo, sono infatti "in piena sintonia con quella che - sottolinea l'esperta all'Adnkronos Salute - in base alla storia delle epidemie è la fase della coda pandemica".
"Le code delle pandemie - evidenzia la microbiologa - di solito sono caratterizzate proprio da virus che hanno un'aggressività molto attenuata in termini di malattia associata, ma un'infettività molto maggiore proprio perché il patogeno cerca di conservarsi". Per questo Omicron 5, che "sicuramente si diffonderà dappertutto perché è molto contagiosa, non deve assolutamente preoccuparci in quanto poco grave", tranquillizza Gismondo.
La sua visione è ottimistica anche pensando al prossimo autunno: "Se le cose dovessero rimanere così, come auspichiamo", il ritorno della stagione fredda "non dovrebbe riservarci particolari problemi - spiega - Sicuramente avremo più contagi, ma non patologie gravi. E nel caso in cui il virus dovesse avere un colpo di coda, abbiamo gli strumenti per fronteggiarlo".
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