Sabrina Salerno: "La bellezza mi ha bloccata in una gabbia". Foto
Sabrina Salerno: "La bellezza è stata un’arma a doppio taglio"
"Il mio rapporto con gli uomini è stato devastato dall’assenza di mio padre. Ho dovuto fare il test del Dna per essere riconosciuta"
Sabrina Salerno si racconta in una lunga intervista a Il Messaggero. Si tratta di una sorta di bilancio della sua carriera, dicendo che avrebbe potuto fare e avere molto di più.
"Siamo un Paese un po’ bigotto, che demonizza la leggerezza e in cui tutti si prendono troppo sul serio, cosa che mi è sempre sembrata un po’ stupida, e io un po’ l’ho scontata. Se poi da bella si ha avuto successo da giovanissima, e a 50 anni passati ci si mostra ancora, non ci siamo proprio".
Il rapporto con la bellezza. L'ha aiutata...
"Sì, ma è stata un’arma a doppio taglio. Da una parte mi ha dato tantissimo, dall’altra mi ha bloccato in una gabbia. Non ha idea di quanti addetti ai lavori, spesso invidiosi, mi hanno ostacolata. Solo Claudio Cecchetto ha fatto tanto per me. È stato lui l’uomo più importante della mia carriera. Ha saputo dare spazio a uno spirito libero come me".
L’errore della vita?
"Far gestire i miei affari a una persona disonesta. Avrei dovuto fare diversamente, ma avevo solo 17 anni quando ho iniziato ad avere successo. E non avendo una famiglia normale, ho accettato situazioni che mai avrei dovuto accettare. Per fortuna dopo qualche anno mi sono ribellata e ho messo tutto in mano agli avvocati". Ma intanto le erano stati sottratti "milioni e milioni di euro".
Parla del padre, che ha conosciuto quando aveva 12 anni e che l’ha riconosciuta solo dopo un test sul Dna.
"A 47 anni ho fatto il riconoscimento del dna perché lui diceva che non ero sua figlia... Il mio rapporto con gli uomini è stato talmente devastato dall’assenza di mio padre, che non mi vengono le parole per spiegare quanto questa cosa mi abbia condizionata".
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