Esteri
Francia, Macron vince il duello, vola verso il bis. Ha travolto l’avversaria
Assoluta padronanza di cifre e manovre economiche
Presidenziali in Francia: Macron verso il bis
Emmanuel Macron ha vinto il confronto televisivo con Marine Le Pen a quattro giorni dal secondo turno dell’elezione alla Presidenza della Francia. Considerato che i voti disponibili, oltre ai sostenitori, sono quelli della sinistra di Jean-Luc Mélenchon, che si è pronunciato contro Le Pen ed invitato all’astensione, di Éric Zemmour, il giornalista-outsider con idee più estreme del Fronte nazionale, e della destra Les Republicains, partito che dopo l’era Sarkozy è sceso sotto al 5%, a cui l’ex presidente ha inviato il messaggio di sostenere Macron, il risultato finale delle urne dovrebbe mantenere, o accrescere, il vantaggio dell’attuale inquilino dell’Eliseo.
Per più di due ore e mezza i due candidati hanno presentato i rispettivi programmi su temi proposti dalla coppia di giornalisti Léa Salamé e Gilles Bouleau, regolatori di tempi e correttezza del dibattito. Economia, in questo periodo di potere d’acquisto eroso dall’inflazione, Europa, Guerra in Ucraina, Pensioni, Sanità, Scuola, Islamismo, Immigrazione. Su quest’ultimo punto, nei prossimi cinque anni Macron proporrà la riforma di Schengen per proteggere meglio le frontiere, la riduzione dei tempi per il vaglio delle domande di asilo a massimo 6 mesi, accompagnamento nei Paesi di origine per coloro che non hanno le condizioni per restare in Francia.
DIBATTITO TV MACRON LE PEN
Il presidente Macron ha mostrato l’assoluta padronanza di cifre e manovre economiche, con un’energia che ha travolto, a più riprese, l’avversaria. A cominciare dall’accusa, che l’interessata non ha potuto smentire “voi dipendete dal potere russo e dal signor Putin. I vostri interessi sono legati a personaggi del potere russo”, del prestito dal Fronte nazionale chiesto nel settembre 2014, contrattualizzato nel 2015, ad una banca russa vicina al potere e non ancora rimborsato. “È vero, è un prestito pesante e siamo un piccolo partito. Lo rimborsiamo mese per mese”, ha rintuzzato Le Pen. È rimasto il sospetto che la posizione tiepida di Le Pen sulla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina abbia un perché.
La stessa sulla possibilità di una Franxit dall’Europa ha addolcito i toni: “Voglio riformare l’Europa, affinché sia di più un’Europa delle nazioni, ma non uscirne.” Macron ha sottolineato: “Bene, avete cambiato l’85% del programma.”
Sui lavoratori stranieri, tra i quali i frontalieri italiani in Francia e francesi in Italia, Le Pen ha ribadito la contrarietà: “Pagano le tasse nel Paese di origine e creano preferenze di lavoratori in certi settori. Se fa ricorso a lavoratori distaccati un’impresa risparmia e le altre devono adeguarsi.”
La Francia si trova ad affrontare il tema dell’età pensionabile. Macron ha proposto lo spostamento, salvo eccezioni per i lavori usuranti e casi di carriere prolungabili con benefici per il lavoratore, di quattro mesi per anno sino ai 65 anni, invece Le Pen 60- 62 anni con 40-42 anni di lavoro, a seconda dell’età di inizio dell’attività. In particolare, Macron, se rieletto, migliorerà il livello delle pensioni, da un minimo 934 euro a 1100 euro per una carriera completa: “Gli attivi pagano per i pensionati, il sistema va mantenuto. Voi, come finanziare la vostra visione, non lo dite.“