"Abuso di potere su trans? Anche gli agenti sbagliano ma non generalizziamo"

L'intervista di affaritaliani.it a Tiziana Siciliano, pm di Milano pronta a fare luce sull'episodio di aggressione che ha sconvolto Milano

di Eleonora Perego
Cronache

Trans picchiata, il pm Tiziana Siciliano: "Non facciamo di tutta l'erba un fascio. Magistratura politicizzata? Accuse ridicole"

È un momento difficile per la giustizia milanese, segnata negli ultimi giorni non solo da episodi di violenza, ma anche da tragedie sul luogo di lavoro. Un momento che sta mettendo a dura prova l’operato della magistratura del capoluogo lombardo. Il Guardasigilli Carlo Nordio, intervenendo ieri al Festival dell’Economia di Trento, ha sottolineato una condizione florida della giustizia italiana sotto il profilo del Pnrr, ma d’altra parte non si placano le polemiche relative alle riforme, tra gli altri, del reato di abuso d’ufficio e delle intercettazioni.

Affaritaliani.it ha interpellato il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano, che ha aperto un fascicolo di indagine relativo all’episodio della donna transessuale picchiata selvaggiamente dalla polizia municipale di Milano. Ma che si è occupata anche del processo “Ruby-ter” e della vicenda di Marco Cappato.

Lei è il procuratore delle grandi vittorie ma anche delle grandi sconfitte?

Vittorie e sconfitte sono o per le guerre o per le partite di calcio. Io faccio il mio lavoro, ho giurato sulla Costituzione. E francamente i giudizi altrui mi lasciano completamente indifferente: mi hanno dipinto tanto come un angelo quanto come un demonio.

Partiamo proprio dalla vicenda del pestaggio della donna transessuale. A che punto siamo?

Stiamo raccogliendo tutti gli elementi necessari ai fini della valutazione, a partire dalla relazione di servizio che la polizia locale ci ha inviato, dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e dalle deposizioni dei testimoni. Ho aperto un fascicolo per il momento a carico di ignoti, perché non sono ancora stati esaminati tutti i reperti documentali per individuare chi è responsabile.

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Viene contestato un chiaro abuso da parte delle forze dell’ordine, ma il Governo sembra voler andare in direzione contraria alla tutela dei cittadini. Per esempio con la riforma dell’abuso di ufficio …

Quello che posso dire è che il nostro ordinamento prevede già fattispecie di reato, come le lesioni, la violenza da parte di autorità di polizia etc. indispensabili ma anche sufficienti per punire simili episodi. Penso anche, però, che come qualunque sistema rechi in sé delle patologie. E che gli uomini sono uomini, a volte infrangono le leggi. Non vogliamo e non possiamo fare di tutta l’erba un fascio.

Il ministro Nordio ha parlato di resistenze e di critiche da parte della magistratura alle riforme che non vi competono. L’avvocatura vi taccia di essere politicizzati … come vi difendete?

Guardi, bisognerebbe proprio chiederlo al ministro Nordio e a chi ci muove queste accuse. È chiaro che le leggi le fa il Parlamento, ed è altrettanto chiaro che io non ho mai guardato la casacca che indossa una persona. Guardo solo se esiste un reato, a chiunque sia attribuito. Si tratta di accuse che, se rivolte soprattutto a me, sono proprio ridicole, anche perché mi sono state mosse da tutte le parti, da destra, da sinistra, dal centro... Anche dire che il Csm è politicizzato è ridicolo, visto che è il nostro stesso ordinamento a dire che una parte dei suoi membri sia espressione della politica ed eletto dal Parlamento!

Che mi dice dell’assoluzione di Berlusconi nel processo Ruby-ter? Qui ammetterà che pare proprio una campagna contro la persona e il politico …

Assolutamente no, e lo dico con serenità. Anche l’assoluzione non mi dà amarezza. Noi abbiamo lavorato con profonda convinzione, bene - ha aggiunto - mettendoci tutto l'impegno possibile, le prove dal nostro punto di vista, che vedeva il ruolo come testi delle giovani, conducevano senza dubbio alcuno al fatto che ci fossero fatti di corruzione, elemento che manteniamo, la lettura nostra continua ad essere questa. Anche in questo caso il fascicolo è ancora aperto, ma sono assolutamente certa che i giudici hanno fatto il loro lavoro per bene, hanno studiato le carte e sono arrivati a conclusioni diverse dalle nostre, per noi diametralmente opposte.

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Non solo violenze, sembra che la giustizia lombarda debba fare i conti anche con un altro cancro, le morti sul lavoro

Se le norme fossero applicate bene non ci sarebbero infortuni. Un numero così rilevante di morti, come quello attuale, nella mia personale esperienza è quasi sempre determinato dall’inosservanza delle norme. Ed è un peccato, considerando che abbiamo un corpo normativo a difesa della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro che fa invidia a tutto il mondo. Se osservato correttamente avrebbe una capacità straordinaria di riduzione il numero di infortuni.

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