Aci, il presidente Angelo Sticchi Damiani indagato per falso in atto pubblico

Avrebbe dichiarato tra il 2017 ed il 2020 guadagni per 246mila euro l'anno a fronte di introiti di milioni di euro

Di Redazione Cronache
Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci
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Aci, il presidente Sticchi Damiani e quelle dichiarazioni dei redditi che non tornano. L'indagine

Il Presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani, è finito sotto alla lente d'ingrandimento della Procura di Roma. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, il pm Carlo Villani gli contesta l'accusa di falso in atto pubblico per le autocertificazioni sul reddito presentate tra il 2017 ed il 2020. L'indagine ha preso il via grazie ad un denuncia partita direttamente dall'interno dell'Aci, in quanto alcuni funzionari hanno segnalato che il 78enne avrebbe percepito una cifra ben superiore al limite di 240mila euro all'anno fissato per i manager pubblici. In un'occasione, si parla di una cifra di oltre un milione e mezzo, quindi cinque volte superiore.

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Secondo le ricostruzioni della Procura, le autocertificazioni presentate da Sticchi Damiani - prosegue Il Corriere - non sarebbero veritiere. Per esempio, nel 2017, il Presidente ha dichiarato un guadagno di 246mila euro, 125mila dei quali percepiti proprio per la sua carica. Secondo i magistrati però questa seconda cifra sarebbe di 231mila euro, portandolo quindi a sforare le soglie consentite. Ora la palla passa proprio a Sticchi Damiani, che ha a disposizione 20 giorni per esporre la propria difesa davanti ai magistrati.

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