"Alberto era invidioso di Alice": l'inquietante movente del delitto Scagni
L'uomo, secondo quanto emerso, disoccupato da tempo, viveva con un buono da 50 euro del supermercato, che la famiglia gli passava per fare la spesa
Omicidio Scagni e la telefonata del padre al 112 il giorno del delitto: “Alberto ha detto che vuole tagliare la gola a tutti”
Emergono nuove indiscrezioni sul caso di Alice Scagni, la ragazza genovese uccisa dal fratello a martellate sotto casa: secondo quanto emerso durante il corso delle indagini, riporta Genova Today, l'uomo avrebbe provato invidia per la sorella. Lo sostengono gli inquirenti, che stanno cercando di fare luce sul delitto, avvenuto domenica 1 maggio in via Fabrizi a Quarto: lagazza sarebbe stata uccisa con una ventina di coltellate dal 42enne, che si trova in carcere a Marassi, accusato di omicidio volontario premeditato.
Ma non solo. Secondo quanto emerso poche ore prima del delitto Alberto avrebbe chiamato due volte ai suoi parenti, minacciandoli. Il padre e la madre si sarebbero poi rivolti al 112 dicendo: "Mio figlio ha detto che vuole tagliare la gola a tutti". Indizi quindi ce ne erano, ma non sono stati colti.
Sul caso è intervenuto il procuratore Francesco Pinto che ha risposto alle accuse lanciate dalla madre dei due, che ha puntato il dito contro "l'incuria e l'incapacità delle forze dell'ordine e del servizio di salute mentale". "Verificheremo a 360 gradi tutti gli aspetti della vicenda senza tralasciare nulla. Anche se al momento quello che è emerso è che non c'erano elementi di pericolosità", ha detto il procuratore Francesco Pinto, che si è recato in questura per acquisire e sentire le telefonate che i genitori dei due ragazzi hanno fatto al numero unico di emergenza.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, conclude Genova Today, "Alberto Scagni viveva con un buono da 50 euro del supermercato, che la famiglia gli passava per fare la spesa. Ma per lui quel denaro non era sufficiente e continuava a rivolgere richieste di soldi alla famiglia".