Arcuri e quell'appalto da 18 mln ai parenti dell'indagato. Nuova inchiesta
L'ex commissario all'emergenza avrebbe fatto vincere la gara ad una società che ha usato il suo nome per ottenere contratti di consulenza
Arcuri e la sospetta gara d'appalto per la gestione degli ospedali
Rischia nuovi guai l'ex commissario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri. La Procura di Roma - si legge sulla Verità - ha aperto un fascicolo su una vicenda legata ad un appalto da 18 milioni di euro assegnato ad una società della famiglia di un indagato, accusato di aver usato proprio il suo nome (quello di Arcuri) per ottenere contratti di consulenza. I fatti risalgono ai tempi in cui Arcuri era commissario straordinario. La somma contestata sarebbe parte di una maxi commessa da 713 mln per l'organizzazione degli ospedali.
Quei soldi - prosegue la Verità - sarebbero finiti alla società dei parenti della moglie di Gianluca Esposito, ex dg del Mise accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di influenze illecite. La vicenda, che al momento non risulta avere portato a nuove ipotesi reato, è tutta in famiglia, con il gip che, in un decreto di proroga delle intercettazioni del 10 settembre annota: "Rilevanti anche gli esiti degli accertamenti svolti presso la Banca d'Italia".