Becciu sul Papa: "Vuole la mia morte, non pensavo arrivasse a questo punto"
Il cardinale è stato nuovamente indagato: associazione a delinquere. Nelle chat, un amico gli scrive: "Bisognerebbe dare un colpo in testa al Santo Padre"
Becciu registrava il Papa: "Faccia una dichiarazione in mio favore"
"Vuole la mia morte", "non pensavo arrivasse a questo punto": così il cardinale Giovanni Angelo Becciu, imputato in Vaticano in un processo per la compravendita-truffa di un palazzo al centro di Londra, parla di Papa Francesco in una chat con amici e familiari, secono quanto scrive Repubblica.
Il cardinale Becciu è stato iscritto per un nuovo reato nel registro degli indagati. L'accusa questa volta è di associazione a delinquere. Nell'inchiesta spuntano - e lo riporta Repubblica - bolle di trasporto falsificate per il giro di un panificio, c’è la confidenza che Cecilia Marogna, sedicente agente dei servizi italiani, sostiene di avere con la famiglia Becciu, c’è l’impressione, riportata dal vescovo di allora Sergio Pintor, che i Becciu gestiscono in modo familiare il bilancio della cooperativa Spes, dove il cardinale inviava generose offerte dalla Segreteria di Stato. Inoltre, si scopre anche che Becciu registrava le telefonate del Papa senza autorizzazione.
"Io non posso chiamarla in tribunale come testimone, non mi permetterei mai, però ci deve essere una sua dichiarazione". Il 24 luglio 2021 - riporta Repubblica - Becciu si sfoga: tre giorni dopo andrà a processo nel tribunale vaticano con l’accusa di abuso d’ufficio, peculato e subornazione di testimone, cioè promesse di vantaggi per fare falsa testimonianza. Becciu, emerge dalle chat, vuole dimostrare che Bergoglio non lo ha abbandonato. Cerca un contatto telefonico, che però tarda. "Bisognerebbe dare un colpo in testa al Santo Padre», commenta in chat un amico di famiglia. Alla fine, però, la telefonata avviene. Secondo la registrazione, ascoltata in aula senza la presenza del pubblico ma diffusa dall’Adnkronos, Becciu chiede al Papa di intervenire per spiegare che è stato lui a decidere lo stanziamento di soldi per il rilascio di una suora rapita in Mali. "Loro mi accusano che ho imbrogliato Lei", dice Becciu al Papa. "Io per me quasi non dovrei andare più a processo perché mi spiace ma la lettera che mi ha inviato è una condanna…".