Ratzinger rifiuta il ricovero in ospedale, "ma è estremamente sereno"
Le sue condizioni di salute vengono definite "gravi ma stabili". Per questo Papa Francesco ha detto "pregate per lui"
Ratzinger "estremamente sereno", concelebra messa
"E' sereno, estremamente sereno". Così viene descritto, da fonti vicine al Mater ecclesiae, il Papa Emerito Benedetto XVI. Ratzinger si trova nella stanza da letto al primo piano dell'ex monastero, indossa un camice, e al momento della messa concelebra con una stola che gli viene appoggiata sulle spalle. Ad assisterlo ci sono sempre le quattro memores domini, monsignor Georg Ganswein, e l'infermiere vaticano, fra Eligio. Assistenza viene fornita anche dal medico personale, Patrizio Polisca. Secondo il quotidiano tedesco Bild, Ratzinger avrebbe rifiutato di essere ricoverato in ospedale.
Benedetto XVI e le decisioni sul futuro di Papa Francesco
La dichiarazione fatta ieri da Papa Francesco ha scosso il mondo della Chiesa e non solo. Bergoglio ha detto: "Benedetto XVI è molto malato, vi chiedo di pregare per lui". La voce del papa emerito - si legge sul Corriere della Sera - si è affievolita fino a spegnersi: da alcuni mesi non riesce più a articolare le parole. Per questo ha deciso di restare isolato nel monastero in compagnia di padre Georg e quattro "memores". Nella Santa Sede si è dato corpo al fantasma, se non alla realtà di "due Chiese". Benedetto è stato strumentalizzato di volta in volta da anti bergogliani e bergogliani, per motivi opposti. E non è stato mai chiaro fino in fondo quanto il pontificato emerito abbia influenzato e condizionato quello del papa argentino; e quanto il Monastero Mater Ecclesiae, la «Madre della Chiesa», abbia segnato alcune mosse di Bergoglio e della sua corte di Casa Santa Marta, l’hotel dentro le mura vaticane dove vive dal giorno dell’elezione.
Una tesi sostiene che - prosegue il Corriere - finché le riforme di Francesco sono andate avanti spedite, la sintonia con Benedetto è stata totale. Ma quando si è capito che arrancavano, che apparivano troppo visionarie, è cresciuta la tentazione di vedere nella filiera dei nostalgici di Ratzinger i frenatori, e nel Monastero una sorta di contropotere allo stato latente. Negli ultimi anni si è assistito a uno scontro tra le frange più estreme dei «tifosi» dell’uno e dell’altro. Contro, va sottolineato, la volontà di Francesco e Benedetto. È un conflitto che negli ultimi mesi si è in qualche maniera quietato, o almeno diplomatizzato. Da mesi, ormai, la domanda che si insinua nelle file vaticane non è se ma quando e come Francesco potrebbe rinunciare, una volta scomparso il papa emerito: perché due papi dimissionari sarebbero troppo, e una delle ragioni che finora hanno impedito una nuova scelta traumatica risiede proprio nel fatto che c’è ancora «l’uomo del Monastero». In questi anni è stata una figura ingombrante non solo per le sue rare prese di posizione ma per i suoi silenzi.