Benedizione di coppie gay in chiesa, il Vaticano: "Ma massimo per 10 secondi"

La Santa Sede diffonde una nota in sei lingue dopo la decisione del Papa. Ma scoppia la bufera per il "timer"

Di Redazione Cronache
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Benedizione di coppie gay ma a tempo. Nuova bufera sul Vaticano

La decisione di papa Francesco di benedire le coppie gay in chiesa ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto in Africa, dove molti sacerdoti hanno criticato duramente questa scelta del Pontefice e così la la Santa Sede - si legge su Repubblica - ha deciso di replicare. Con una nota diramata ieri lo stesso dicastero che aveva sancito l’apertura riconosce la rivolta, perimetra le novità, ammette che possano essere necessari tempi e modi differenziati di applicazione a seconda della cultura, ma rintuzza altresì i vescovi riottosi. "Quanto espresso da queste Conferenze episcopali non può essere interpretato come un’opposizione dottrinale, perché il documento è chiaro e classico sul matrimonio e sulla sessualità", scrivono il cardinale Victor Manuel Fernandez, prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, e il segretario don Armando Matteo, in una nota limata e diramata in sei lingue.

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Il Papa e i suoi uomini - prosegue Repubblica - hanno deciso di reagire con una strategia duplice. Da un lato ammorbidiscono il colpo (provocando però una nuova bufera) e dall'altra differenziano in base alla diverse culture. Le benedizioni, specificano i vertici del dicastero responsabile dell’ortodossia cattolica, possono durare anche "pochi secondi", addirittura "10 o 15". Sono benedizioni semplici, si ricorda, non equiparabili al matrimonio, non legittimano l’omosessualità. E — riferimento alla realtà africana — "se ci sono legislazioni che condannano con il carcere e in alcuni casi con la tortura e perfino con la morte il solo fatto di dichiararsi omosessuale, va da sé che sarebbe imprudente una benedizione. È evidente che i vescovi non vogliono esporre le persone omosessuali alla violenza", scrivono i vertici della Dottrina della fede, ricordando però che "al di là della questione delle benedizioni", vi è anche un tema di "difesa della dignità umana". Il tentativo di mediazione non sembra aver convinto nessuno.

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