Boccia-Sangiuliano, pm convocano la moglie dell'ex ministro: sentita anche la giornalista Rai Corsini. La verità sulle chat intime

L'ex amante dell'ex ministro è sotto indagine anche a Pisa per truffa in relazione a "un progetto imprenditoriale riguardante un immobile"

di redazione cronache

MARIA ROSARIA BOCCIA  GENNARO SANGIULIANO MINISTRO CULTURA 02

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Boccia-Sangiuliano, la moglie dell'ex ministro dai pm: il giallo delle chat

Il caso Sangiuliano-Boccia non si spegne, la Procura di Roma è intenzionata ad andare fino in fondo in questa vicenda che coinvolge inevitabilmente anche il governo in merito alla mancata nomina di consulente al ministero della Cultura dell'ex amante dell'ex titolare del dicastero. Boccia è accusata di lesioni e minaccia a corpo politico dello Stato, procedimento azionato a Roma in seguito all’esposto presentato il 13 settembre dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano. Nei giorni scorsi - riporta Il Fatto Quotidiano - è stata sentita anche la moglie dell’ex ministro Federica Corsini. E inoltre è avvenuto il dissequestro del cellulare della consulente mancata contenente le chat tra i due e dunque messaggi che potrebbero confermare o smentire l’ipotesi accusatoria.

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Ma Boccia dovrà difendersi anche da altre accuse, che questa volta però non riguardano Sangiuliano, l'influencer di Pompei, infatti, è indagata anche dalla Procura di Pisa. Il procuratore Angela Camelio, con un comunicato ufficiale diffuso ieri, ha confermato la notizia, precisando che l’ipotesi di reato è truffa e che l’indagine - riporta Il Fatto - verte su "fatti riguardanti la presunta partecipazione a un progetto imprenditoriale riguardante un immobile, avvenuta nel 2021". Secondo quanto si apprende, l’immobile finito sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti si troverebbe nel Napoletano.

La nota riferisce anche che il procedimento aperto nei confronti dell'imprenditrice di Pompei, coinvolta nella vicenda che ha portato alle dimissioni dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, "si trova nella fase delle indagini preliminari" e che il soggetto, quindi, "beneficia della presunzione di non colpevolezza sino alla pronuncia definitiva della sentenza". La Procura spiega, inoltre, che è stato "notificato l’invito a comparire per poter procedere con l'interrogatorio".

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