Brucellosi, strage di bufale in Campania. Più drammatica della peste suina

Si tratta di una vera e propria emergenza, ma manca ancora un commissario per intervenire. Le aziende chiudono e gli animali vengono abbattuti

Di Redazione Cronache
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Brucellosi, la "sospetta" epidemia. Lo Stato non sta intervenendo, allevatori disperati

Gli allevatori campani sono disperati, una "sospetta" epidemia sta facendo stragi di bufale. Si tratta della brucellosi e della tubercolosi e sta uccidendo migliaia di animali. I lavoratori del settore - si legge su Il Fatto Quotidiano - non ne possono più. Hanno presentato ricorsi al Tar contro la Regione Campania, marciato con i trattori, buttato via il latte per protesta, portato avanti scioperi della fame. Non chiedono soldi, ma un commissario nazionale che metta fine all'epidemia e faccia luce su una vicenda piena di zone d'ombra. Avrà molto da fare: nel Casertano, in 10 anni sono stati abbattuti 140 mila animali ritenuti malati. C’è chi ha dovuto mandare al macello 600, 800 bufale e chi ha perso tutto, per poi scoprire che appena l’1,4% di quegli animali era davvero infetto.

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Una mattanza - prosegue Il Fatto - più drammatica di quella della peste suina, avvenuta mentre la Regione gestiva l’epidemia e lo Stato decideva di voltarsi dall'altra parte. Circa 12 mila i focolai trovati in 20 anni in Italia, quasi tutti al Sud, soprattutto in Sicilia e Campania. Nel Casertano sono state chiuse 350 stalle. Ma i risultati delle analisi post-mortem, che la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha preteso dall’Asl nel 2021, hanno segnato uno spartiacque. Una mobilitazione che si espande ad altre regioni, Sicilia in primis. A maggio, il ministro della Salute ha dato l’ok alla nomina di un commissario nazionale, ma la firma del decreto – che dovrebbe essere prossima – ha incontrato ostacoli. Pasquale D’Agostino è uno degli allevatori colpiti: "Siamo stati abbandonati in un limbo. Siamo in sciopero della fame: costretti ad abbattere tutti gli animali, pur se sani. Il governo intervenga".