Carrai e la mail a Renzi: "Bankitalia salva Etruria, c'è il padre di Boschi"

Il fedelissimo dell'ex premier parlava di Mps coi Servizi. Le mail adesso sono in mano al Copasir. Il tentativo fallì, la banca senese venne poi sciolta

Di Redazione Cronache
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Matteo Renzi
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Renzi-Carrai e i tentativi di salvare Banca Etruria. Le mail svelano il piano

Continuano ad emergere nuovi dettagli sull'inchiesta della GdF relativa alla fondazione Open, carte che ora sono finite nelle mani del Copasir che le sta analizzando. Riguardano Matteo Renzi e Marco Carrai, al momento non ci sono reati contestati ma servono a far capire il quadro generale e per l'ex premier potrebbero rappresentare un problema di "opportunità". All'ombra delle istituzioni - si legge su Il Fatto Quotidiano - Marco Carrai scambiava informazioni con l’Aisi su varie banche e in particolare su Monte dei Paschi di Siena. Questi rapporti sono finiti nel dossier della Guardia di Finanza acquisito dal Copasir. Spunta una mail del 13 gennaio 2015, Carrai scrive a Renzi su alcune voci provenienti da Bankitalia su Etruria, fatti che poi non si verificarono perché poi la banca senese in questione venne commissariata e poi sciolta.

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"Poi - scrive Carrai a Renzi e lo riporta Il Fatto - c’è il problema Etruria dove in Banca d’Italia dicono che c’è attivismo perché la banca va salvata perché il vicepresidente è il babbo del ministro". L’email di Carrai getta una nuova luce sul tentativo di salvare Etruria (prima che le pressioni diventassero di pubblico dominio e scatenassero polemiche sui media) "dalla quale si evince il ruolo di consigliere del presidente del Consiglio", scrivono le Fiamme Gialle. Il riferimento era a Pierluigi Boschi, all'epoca vicepresidente della Popolare di Arezzo, nonché padre di Maria Elena, allora ministro per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parlamento del governo Renzi. Quello stesso 13 gennaio 2015, Carrai si era già prodigato per Banca Etruria ai più alti livelli del sistema bancario nazionale, mandando un'altra email a Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit: "Solo per dirti che su Etruria mi è stato chiesto di sollecitarti per una risposta nel rispetto dei ruoli". Ghizzoni rispose che "il nostro canale di comunicazione sarebbe stato direttamente con l’Etruria, avremmo risposto a loro una volta finita la valutazione".