Casa Durigon e i conflitti d'interesse. Lavori pagati dall'ente su cui vigila
Quando era in affitto per conto di Ugl (di cui era vicesegretario), l'appartamento è stato ristrutturato per oltre 30mila euro
Scontro governo-pm, riesplode il caso sulla casa di Durigon
Nello scontro tra governo e magistratura potrebbe aggiungersi un nuovo capitolo. Nel mirino dei pm sarebbe finito ancora una volta il sottosegretario leghista Claudio Durigon. Delle nuove carte - di cui è entrato in possesso il quotidiano Il Domani - riaprirebbero il caso sull'appartamento acquistato dall'esponente del Carroccio e fedelissimo del segretario Matteo Salvini. Quando era in affitto, per conto di Ugl, la dimora in cui viveva sarebbe stata ristrutturata per oltre 30mila euro.
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Il leghista è entrato in quella casa nel 2017 in qualità di vicesegretario dell'Ugl. Alcuni inquilini hanno chiesto gli atti sulle dismissioni immobiliari Enpaia. Ne è nata una guerra legale. Nel mirino è finito un dirigente dell’ufficio del leghista. I legali al Tar: "Mandare gli atti ai pm e giudici contabili". L'accusa rivolta a Durigon è di conflitto d'interesse. I lavori sarebbero stati pagati dall'ente su cui vigila. Il sindacato - prosegue Il Domani - si sarebbe intestato il contratto d'affitto, pagando le mensilità. Un anno dopo però Durigon è stato nominato sottosegretario al Lavoro nel governo Conte 1. L'affitto è rimasto però in capo ancora a Ugl, che ha continuato a pagare ogni mese. Ecco dunque il conflitto d'interessi: l'Ugl avrebbe garantito l'alloggio non più a un suo dirigente apicale, bensì al sottosegretario del Lavoro, con cui si sarebbe dovuta interfacciare per tavoli tecnici o per portare all'attenzione del dicastero le istanze dei propri iscritti.