Caso Amara, il pizzino su carico petrolio fuorilegge. Nel dossier Contraffatto
Qualcuno ben informato voleva incastrare l'ex avvocato dell'Eni, la segnalazione era vera. Il bigliettino è arrivato al Fatto Quotidiano in forma anonima
Amara, pizzino su carico petrolio fuorilegge. Nel dossier Contraffatto
La vicenda della presunta loggia Ungheria si arricchisce ogni giorno di un nuovo capitolo. Il caso Amara continua a tenere banco, dopo che gli inquirenti hanno trovato riscontri concreti alle sue parole e l'ex avvocato dell'Eni ora per i pm di varie procure è tornato ad essere una persona credibile. Nelle carte dell'inchiesta sulla ex segretaria di Piercamillo Davigo, Marcella Contraffatto, è spuntata - si legge sulla Verità - una lettera anonima, che sarebbe arrivata al Fatto Quotidiano e consegnata alla Procura di Milano, in cui si faceva riferimento ad un carico di petrolio fuorilegge in arrivo sulle coste italiane.
La lettera era inserita nel dossier della Contraffatto, ma non sarebbe stata lei secondo quanto risulta a la Verità a farla arrivare al Fatto e poi agli inquirenti. Bensì una fonte anonima, molto ben informata, che probabilmente aveva poca simpatia per l'Eni e che forse cercava di incastrare la società o lo stesso Piero Amara, visto che il greggio iraniano in arrivo nonostante l'embargo era riconducibile ad una società vicina all'ex avvocato dell'Eni. L'operazione stava per essere conclusa grazie allo schermo di uno spedizioniere africano.