Caso Amara, la loggia Ungheria esisteva davvero. Pm trovano i primi riscontri

L'ex avvocato dell'Eni torna credibile per gli inquirenti. Nuove perquisizioni della Guardia di Finanza. Caccia alla foto dell'elenco dei presunti affiliati

Cronache
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Caso Amara, la loggia Ungheria esisteva davvero. Pm trovano riscontri

La loggia Ungheria sarebbe esistita davvero secondo i pm che indagano sul caso Amara, arrivano i primi riscontri concreti. Le indagini sulla associazione massonica, svelata dall’ex legale esterno dell’Eni - si legge sul Fatto Quotidiano - proseguono a Perugia e, per alcune vicende, anche a Potenza e Firenze. Nei giorni scorsi è stato perquisito il coindagato di Amara (per violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete) Giuseppe Calafiore. La perquisizione di Calafiore disposta dalla Procura di Perugia era mirata: gli investigatori della Guardia di Finanza cercavano alcune registrazioni delle quali Amara aveva più volte parlato anche in tv. Lo stesso Calafiore ha deciso di portarle personalmente in procura.

Il punto - prosegue il Fatto - è che il lavoro investigativo sta portando gli inquirenti verso una direzione: nelle dichiarazioni di Amara, a quanto pare, del vero c’è. E sono previsti ulteriori interrogatori, disposti da tutte le Procure che si occupano di lui, inclusa quella di Milano, nei quali Amara dovrà ulteriormente precisare e dettagliare le dichiarazioni legate alla loggia Ungheria. Non è stata ancora depositata però la lista dei presunti affiliati che, secondo Amara, Calafiore avrebbe conservato all ’estero. Non è proprio una lista, peraltro, ma la fotografia di un elenco ripresa a insaputa del suo proprietario e anche incompleta.