Caso Orlandi, famiglia furibonda. Pietro contro Mentana: “Una carognata” VIDEO
La sorella di Emanuela, Natalina, parla per la prima volta delle avances verbali subite dallo zio cinque anni prima della scomparsa
Caso Orlandi, i fratelli Pietro e Natalina furiosi dopo il servizio di Mentana: "Una carognata contro la nostra famiglia"
"Per dieci anni Papa Francesco si è comportato come i suoi predecessori, ma io vorrei incontrarlo per raccontargli delle carogne che ha attorno, laici e prelati”. Così Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, in conferenza stampa.
Termina così la conferenza stampa indetta dalla famiglia di Emanuela Orlandi, la 15enne scomparsa oltre 40 anni fa da Città del Vaticano, dopo le notizie diffuse ieri dal tg del La7 condotto da Enrico Mentana.
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Caso Orlandi, parla la sorella Natalina: "Mio zio fece avances verbali ma finì lì"
"Non esiste stupro, è un fatto che risale al 1978, mio zio mi fece solo semplici avances verbali, al momento fui scossa ma finì lì e lo raccontai solo al nostro sacerdote in confessione” ha preso parola Natalina Orlandi, sorella di Emanuela Orlandi. “Questo fu il rapporto con mio zio. E infatti le nostre famiglie sono unite. Io questa cosa la tenni per me. Poi nell’83 mi hanno chiamato e subii un interrogatorio. Erano cose che sapevano tutti, magistrati inquirenti e investigatori. È finita lì e non portò a nulla” ha aggiunto.
E ancora: “Non giudico bene quello che fece mio zio e lo rivelai al mio fidanzato e mio zio non fece più nulla. E poi cosa c’entra con la sparizione di Emanuela avvenuta cinque anni dopo? Dopo le avances verbali che mi fece, mio zio è tornato sui suoi passi ed è finita lì. Noi escludiamo che nostro zio abbia fatto avances anche a Emanuela”, ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti.
Pietro e Natalina Orlandi
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Caso Orlandi, il fratello Pietro: “Qualcuno in Vaticano vuole spostare attenzione all’esterno”
“La verità è che qualcuno all’interno del Vaticano sta facendo di tutto per spostare l’attenzione all’esterno, per scaricare qualunque responsabilità su altri, addirittura sulla famiglia”. Così Pietro Orlandi nella conferenza stampa convocata dopo la notizia di un carteggio tra l’ex Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli e un sacerdote confessore della famiglia di Emanuela Orlandi su presunte molestie subite dalla sorella Natalina da parte di uno zio poi deceduto.
“Diddi sta lavorando per arrivare a una verità di comodo, non alla verità”, ha aggiunto. “Faccio appello ai senatori, sono convinto che la commissione parlamentare possa portare alla verità e infatti il Vaticano la teme e non la vuole. Mi auguro che passi la votazione. Ieri il Vaticano ha calpestato le ultime briciole di dignità”. “Io sono convinto che Papa Francesco con l’apertura dell’inchiesta volesse fare passi avanti ma qualcuno sta facendo di tutto per spostare l’attenzione fuori dal Vaticano”, ha aggiunto.
E ancora: “Spero in una dichiarazione del procuratore Lo Voi e del promotore Diddi. Non si può rimanere in silenzio. È una notizia fatta uscire apposta, per spostare l’attenzione, ed è ancora più grave che a riportarla sia stato il direttore Mentana, che già aveva fatto appello affinchè si cassasse la commissione di inchiesta”.
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Caso Orlandi, il fratello Pietro: "Il giorno della scomparsa mio zio era in vacanza con i figli"
Il giorno della scomparsa di mia sorella Emanuela “mio zio era lontano da Roma, con i figli nel paese dove vanno in vacanza”.