Christillin: "Lapo mi insultò e avevo gli juventini contro. Ecco perché ho tradito mio marito"
La presidente del museo Egizio di Torino racconta tutto, anche cosa succede sotto le sue lenzuola...
Christillin racconta tutto: da quando teneva in braccio da piccolo Lapo alla sciata con Putin
Evelina Christillin si racconta e parla di tutto, dal suo rapporto con gli Agnelli ai reciproci tradimenti di coppia, fino alla volta in cui sciò con Putin. La 69enne, presidente riconfermata del museo Egizio di Torino, dal prossimo 4 aprile non farà più parte del board di Fifa e Uefa: "Avrei potuto fare un terzo mandato, - svela Christillin a Il Corriere della Sera - ma sto diventando troppo vecchia e poi ho avuto un tumore alla tiroide che mi ha spinto a rallentare". Christillin parla poi del suo grande amore: la Juventus di cui è tifosissima e si dice delusa per quelle frasi nei suoi confronti da parte di Lapo di qualche anno fa in cui la definiva "un'arrampicatrice sociale".
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"Quella frase - si sfoga - ha scatenato reazioni aggressive da parte dei tifosi. Per tre mesi mi sono dovuta far scortare, non potevo più mettere piede allo stadio. Ci sono rimasta male: io Lapo l’ho tenuto in braccio appena nato; andavo a prenderlo al catechismo russo, a Parigi, facendolo uscire prima di nascosto per comprargli un gelato. Con John Elkann, invece, siamo vicini di casa e se ci vediamo ci salutiamo ma non lo sento". Christillin racconta anche di cose sue più intime, come i reciproci tradimenti sentimentali con il marito, il manager Gabriele Galateri di Genola.
"La passione giovanile è un'altra cosa. Ora amarsi - svela - significa darsi una mano, non dover mai spiegare niente, avere obiettivi comuni, le stesse possibilità finanziarie. Non siamo la coppia perfetta, ma siamo qui, dopo 45 anni. Tradimenti? Sì, ma con grande rispetto, senza essere sfacciati. Io gli ho reso pan per focaccia". Poi Christillin racconta della volta che ha sciato con Putin: "Successe ai campionati mondiali a Sankt Anton, in Austria. Ci avvicinammo a Zurbriggen e ci dissero che c’era un signore che voleva salutarci. Era Putin: voleva presentare la candidatura di Sochi; avevamo appena vinto per Torino. Parlava tedesco perfettamente e sciava bene. L’ho rivisto un paio di volte: motivi sportivi".